Il vescovo al funerale di Bruno Fusconi: “Sono stato testimone delle folle attorno a Bruno, in Etiopia. Ora, all’altare del Signore, riposati”

Chiesa di San Domenico gremita per i funerali dell’imprenditore e missionario laico Bruno Fusconi, che avrebbe compiuto nel prossimo gennaio 90 anni. In tanti, tra amici e conoscenti, si sono stretti attorno ai familiari per fare avvertire tutto l’affetto e tutta la riconoscenza per quanto ricevuto da Bruno.

La celebrazione è stata presieduta dal vescovo Douglas che ha portato il saluto di tutta la diocesi e dell’ufficio missionario di cui Bruna faceva parte da tanti anni. Con monsignor Regattieri hanno concelebrato numerosi sacerdoti, tra cui il vicario generale don Pier Giulio Diaco, il parroco della Cattedrale don Giordano Amati, il parroco di San Bartolo, la parrocchia di Bruno, don Agostino Galassi, il parroco di San Domenico don Firmin, il parroco di Case Finali don Marcelo Palazzi, il rettore del santuario cittadino del Suffragio don Egidio Zoffoli. Ha svolto le funzioni di cerimoniere il direttore dell’ufficio missionario diocesano don Simone Farina.

In avvio di Messa il vescovo Douglas ha ricordato l’impegno missionario di Bruno. “Un impegno di evangelizzazione e di aiuto ai fratelli più poveri del mondo”.

Nell’omelia, monsignor Regattieri ha ricordato il titolo del libro di memorie pubblicato da Bruno all’inizio di quest’anno e presentato al palazzo del Ridotto, “Il grande albero”. Il vescovo ha ricordato una frase: “Ho cercato di fare quello che potevo per dare vita a tanti progetti. Ho sempre cercato di dare il buon esempio e di farmi piccolo con i piccoli”. Poi ha aggiunto: “I frutti del grande lavoro di Bruno sono sotto gli occhi di tutti, in Africa e in America Latina. Bruno era dispiaciuto per aver abbandonato l’istituto delle missioni della Consolata dopo sei anni di frequenza, ma poi seppe dare seguito a questa sua vocazione in maniera diversa, con la la capacità di coinvolgimento di tante persone per sostenere le sue opere, fino alla costituzione dell’associazione “amici dell’Africa e dell’America Latina”.

“Posso testimoniare – ha aggiunto monsignor Regattieri – le folle attorno a lui. Nel 2012 andai in Etiopia, nelle missioni a lui care, a Neghelli, a Gambo, a Kachacullo, in Etiopia”, dove operano i missionari della Consolata. “Ora dietro a te – ha proseguito il vescovo – ci sono centinaia di bambini e di mamme festanti, e anche tanti lebbrosi. Ma chi ti ha guidato, Bruno, in questo tuo impegno? Sono state la luce e la verità a guidare la tua vita” di missionario laico. “Ora sei arrivato all’altare di Dio. E come dice la Parola di Dio: venite a me voi tutti che siete stanchi e affaticati. Così è anche per te, che sei sotto il grande albero dove ci sono mamme e bambini che ti girano intorno”. 

Al termine del rito funebre, è intervenuto don Simone Farina a nome dell’Ufficio missionario diocesano. “Hai partecipato fino alla fine ai nostri incontri – ha detto il sacerdote -. Ci mancherai tanto, Bruno. Continua a volerci bene”.

Un amico ha portato i saluti dei missionari della Consolata. Infine don Agostino Galassi, il parroco di San Bartolo, ha ricordato come la vocazione di Fusconi, che sembrava smarrita dopo aver lasciato l’Istituto della Consolata, fu poi ripresa anche da imprenditore grazie al rapporti con i suoi ex compagni diventati missionari. “Aveva capito che la sua missione era quella”, di missionario laico. Un grande missionario laico che ha lasciato il segno nella città e nel mondo, tra i più poveri dei poveri.