Il vescovo al ministro dell’Interno: “È brutto rallegrarsi perché altri accolgono. L’Italia ha il dovere di aprire le porte a chi fugge”

“Rallegrarsi perché altri hanno accolto e noi no mi è sembrato davvero brutto”. Amareggiato e deluso il vescovo di Cesena-Sarsina monsignor Douglas Regattieri che all’indomani della “risoluzione” della vicenda riguardante i 629 migranti lasciati a bordo della nave-soccorso Aquarius in attesa che si sciogliesse il nodo delle trattative tra l’Italia e i Paesi europei, ha espresso tutta la sua amarezza per le dichiarazioni del ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Abbiamo il dovere di accogliere perché si tratta di bambini, di donne incinte e di famiglie che fuggono da conflitti e da situazioni di povertà”, ha ammonito il vescovo a margine della conferenza stampa in cui è stato presentato il programma della Festa della famiglia diocesana, ammettendo che dovrà essere compito dell’Esecutivo appena insediatosi stabilire le modalità delle operazioni di accoglienza di tutti coloro che chiedono asilo e ospitalità all’Italia.

Il vescovo Douglas si è detto particolarmente preoccupato per l’odierna situazione politica italiana reduce da una crisi istituzionale che ha condizionato persino l’andamento delle borse europee facendo balzare al massimo il valore dello spread. “La situazione politica – ha confessato – è espressione di ciò che vivono e di quello che pensano gli italiani. Essa rispecchia la tendenza comune. È giusto che chi ha ottenuto il maggior numero di preferenze alle urne il 4 marzo scorso ora governi”. Ma sempre rivolgendosi ai membri del Governo, ha aggiunto: “Chiesa e politica potranno trovarsi su un terreno comune se metteranno al centro la dignità della persona, la libertà, la giustizia e i valori umani che tutti proclamano. Staremo a vedere come e se verranno attuati”.

Le parole del vescovo di Cesena-Sarsina arrivano nelle stesse ore in cui la nave Aquarius viaggia verso il porto di Valencia dove approderà tra sabato e domenica. La nave si trova attualmente in acque internazionali tra la Sicilia e l’isola di Malta ed è “costantemente in contatto” con Imrcc di Roma e monitorata dalle motovedette della Guardia Costiera con personale sanitario a bordo, pronto a fornire assistenza in caso di necessità.