Il vescovo Douglas e i giornalisti nella festa del patrono: “Condivido con voi la bella missione di comunicare”

Essere uomini di pace, che non significa buonisti; dare voce a chi non ce l’ha; dire la verità ma sempre “attraverso la porta della carità”; comunicare arrivando al cuore delle persone.

Limpide, ma anche pragmatiche le riflessioni offerte dal vescovo Douglas Regattieri ai numerosi giornalisti del territorio che hanno accolto oggi l’invito della Diocesi in occasione della festa del patrono dei giornalisti, San Francesco di Sales che ricorreva ieri, 24 gennaio. Come da tradizione consolidata, il vescovo ha partecipato all’incontro svoltosi nella nuova sede della curia, in via don Minzoni a Cesena, per condividere una riflessione iniziata dal messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali.

Dopo il saluto iniziale di Francesco Zanotti, direttore del nostro giornale che ha aperto il 2018 con un nuovo editore, l’Associazione diocesana “Corriere Cesenate” presieduta da don Marco Muratori, intervenuto oggi in qualità di direttore dell’Ufficio diocesano delle comunicazioni sociali, monsignor Regattieri ha toccato subito il cuore del messaggio di papa Francesco, ovvero la libertà come condizione necessaria per un giornalismo di pace.

“Condivido con voi – ha detto il vescovo – questa bella missione del comunicare. Io devo comunicare il Vangelo, voi le notizie. Per farlo in modo efficace dobbiamo raggiungere il cuore delle persone”.

Quindi l’accenno al tema della relazione, cui è dedicato l’anno pastorale in corso. “Un tema per il quale abbiamo scelto l’immagine della casa di Betania e al quale abbiamo dedicato il lavoro nelle comunità perché tocca tutti, perché ogni uomo cerca affetto. Vi invito quindi a instaurare delle buone relazioni”.

Immancabile il richiamo alla visita del Papa che il vescovo Douglas ha incontrato anche alcuni ieri a Roma durante l’udienza generale. “Quando mi ha visto – ha raccontato il presule – il Santo Padre ha anticipato il mio saluto dicendomi ‘mi ricordo Cesena!’. E io, alla vigilia di una tornata elettorale importante come quella che ci aspetta vi dico che non possiamo balconare, dobbiamo scendere”.

Tra le preoccupazioni della Diocesi, ha detto il vescovo, la cura dei giovani. “In attesa del Sinodo dei vescovi su questo tema, ci stiamo interrogando molto su come avvicinarli. Sarà, questo, uno dei fronti di maggiore impegno per una pastorale che chiede risposte su misura”.

La visita alle parrocchie, iniziata ormai sei anni fa e che si concluderà in aprile, ha mostrato un territorio dai volti diversissimi: le campagne dove è ancora molto presente il senso della comunità, le aree montane dove i giovani sono completamente assenti e le realtà urbane dove prevale l’individualismo e l’isolazionismo religioso e spirituale. Qui si concentrano i giovani, apparentemente in gran parte indifferenti al messaggio della Chiesa “Il mondo universitario ci sfugge e questo è un motivo di grande sofferenza come anche la carenza di clero. Ma abbiamo qualche piccola bella esperienza che sta crescendo. Non tutto è nero”.

Non si è infine sottratto il vescovo alle domande dei giornalisti sui temi più caldi all’ordine del giorno di chi lavora nel mondo dell’informazione, come l’immigrazione e il rapporto tra le religioni. “Forse dobbiamo migliorare la comunicazione su questo tema – ha detto monsignor Regattieri –. Permane certamente la diffidenza nelle persone rispetto all’accoglienza. Ma si tratta di un atteggiamento epidermico, che si supera quando le persone si incontrano. Dobbiamo continuare a fare accoglienza. Accogliere è un dovere umano e cristiano. Le persone vanno educate a questo”.

Sulla presenza del movimento di Casa Pound in città il Vescovo ha invitato a “mantenere il confronto sempre in toni decorosi, quando le fazioni politiche si azzuffano non va bene, serve rispetto”.

Sul rapporto con i musulmani, il racconto di una fatica. “Ancora non ci sono relazioni vere e proprie, ma non demordiamo. C’è l’intento di creare un momento di incontro”.

Il saluto finale affidato alle parole di San Francesco di Sales: “Molto meglio tacere una verità che proferirla con malgarbo”.

(Fotogallery a cura di Maurizio Franzosi e “Sandra e Urbano fotografi”)