Rubicone
Il vescovo Douglas Regattieri a Longiano: “Gioia della fede antidoto a un mondo triste”
In tantissimi ieri sera a Longiano per l’ultimo pellegrinaggio nei venerdì di quaresima al Santuario del Santissimo Crocifisso. La Messa, presieduta dal vescovo Douglas Regattieri, ha concluso anche la sua seconda Visita pastorale nella zona pastorale urbana, anche se «in realtà mi resta ancora da incontrare la parrocchia di san Bartolo e la Cattedrale», ha detto il presule.
Il vescovo ha iniziato la celebrazione con una preghiera per le vittime dell’attentato rivendicato dall’Isis ieri a Mosca (vedi notizia richiamata). Con lui all’altare don Filippo Cappelli e don Marcello Palazzi, vicari rispettivamente delle Zone pastorali Rubicone-Rigossa e Urbana. Tanti i sacerdoti delle due Zone presenti.
All’omelia, dopo aver ricordato le tappe principali della Visita, monsignor Regattieri ha lasciato alle parrocchie tre indicazioni prendendo spunto dalla prima lettura del giorno (Geremia 20, 10-13). «Il profeta si sente perseguitato da ogni parte, ma nulla può spegnere in lui l’ardente fuoco, il fuoco della sua passione per Dio e per la sua causa. E noi – si è chiesto il presule – custodiamo il fuoco della fede, dell’amore di Dio che è dentro di noi, prima che si spenga? Anche a noi, che siamo vicini al Signore con una pratica religiosa intensa e costante, può succedere che il fuoco perda di vigore, non dico si spenga, ma si affievolisca. Siamo i custodi di questo fuoco. Alimentiamolo con la preghiera, con l’ascolto della Parola, con i sacramenti, con le opere di carità».
Al secondo punto, monsignor Regattieri ha ricordato che «davanti alle insistenti forze negative che lo opprimono, il profeta non si perde d’animo e oppone la sua fede granitica, dichiarando la sua totale fiducia in Dio». Da qui la domanda: «E noi lo sentiamo al nostro fianco il Signore? O ci sembra lontano? In realtà Egli non è lontano da noi. Siamo noi, piuttosto, che ci allontaniamo da Lui. Egli è sicuramente sempre al nostro fianco. È questa certezza che ci dà forza e ci sostiene».
La terza indicazione, richiamando anche il magistero di papa Francesco, riguarda la gioia che «dovrebbe brillare sui nostri volti. Sempre: specialmente in questo tempo triste, di grandi tristezze, di vasto smarrimento, di violenze e di morte. La gioia del credente, del discepolo, di chi è innamorato di Cristo è antidoto efficace a un mondo triste».
Tirando le somme, il vescovo ha invitato le parrocchie a camminare «col fuoco dell’amore di Dio che ci brucia dentro e con la certezza di avere il Signore al nostro fianco, manifestiamo con un volto gioioso la bellezza della nostra fede».
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