In 400 all’anniversario di don Ezio. Il vescovo Douglas: “Gesù Cristo era al centro della sua vita”

In un video le parole del sacerdote che è stato padre spirituale di tantissime persone. Raffaele Bisulli: "Billy manifestava il suo amore al destino in una pedagogia che privilegiava per ogni persona una paziente tessitura volta a ricostruire, mai a dividere"

Nella foto qui sopra, il video registrato in occasione dei 50 anni del movimento di Cl a Cesena, anno 2012. Nella foto al centro il vescovo presiede l'Eucaristia. In basso, la testimonianza di Raffaele Bisulli davanti a una sala gremita di gente, ieri a Sant'Angelo di Gatteo, paese natale di don Ezio Casadei. Foto di Pier Giorgio Marini
Nella foto qui sopra, il video registrato in occasione dei 50 anni del movimento di Cl a Cesena, anno 2012. Nella foto al centro il vescovo presiede l'Eucaristia. In basso, la testimonianza di Raffaele Bisulli davanti a una sala gremita di gente, ieri a Sant'Angelo di Gatteo, paese natale di don Ezio Casadei. Foto di Pier Giorgio Marini

Raffeale Bisulli ha tracciato un ricordo dell’amico sacerdote, tra i fondatori a Cesena del movimento di Comunione e liberazione. “Billy grande perché umile” è emerso dalle testimonianze

Don Ezio tra i fondatori di Cl a Cesena

In tantissimi (quasi 400 le presenze) ieri pomeriggio si sono dati appuntamento nei locali della parrocchia di Sant’Angelo di Gatteo per fare memoria di don Ezio Casadei (Billy per gli amici) a dieci anni dalla morte. Don Ezio fu con don Lino Mancini, Paola Piraccini e un allora giovane Ernesto Giorgi, tra i fondatori del movimento di Comunione e liberazione a Cesena.

Il vescovo Douglas ha presieduto l’Eucaristia

La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal vescovo Douglas Regattieri. Con lui hanno concelebrato don Stefano Pasolini, assistente diocesano della Fraternità di Cl, don Ernesto Giorgi, don Onerio Manduca, don Gian Piero Casadei, don Maurizio Macini, don Marco Muratori. Sull’altare anche il diacono Alberto Moretti.

Il ritratto tracciato da Raffaele Bisulli

Prima della Messa, l’ex responsabile diocesano di Cl, Raffaele Bisulli, ha tracciato un profilo del sacerdote deceduto il 12 febbraio 2015. “Questo gesto di oggi – ha detto Bisulli – non vuole essere un devoto ricordo di una persona buona verso cui abbiamo una gratitudine che non sfida noi. Ci interessa che questa memoria sfidi oggi la nostra quotidianità aiutandoci a vivere ciò che la Chiesa ci chiede oggi”.

L’amore al destino, ha aggiunto Bisulli parlando di don Ezio, “si esplicitava per lui in una pedagogia che privilegiava per ogni persona una paziente tessitura volta a ricostruire, a ricomporre, a riappacificare, mai a rompere, lacerare, dividere. Era una pedagogia che trovava la sue radici in una posizione di fede nel disegno di Dio per tutti. Per questo non amava che la storia della Chiesa fosse giudicata attraverso quella che papa Benedetto chiamava la categoria della discontinuità in forza della quale bisognava rompere con tutto ciò che era accaduto prima del Concilio”.

“La sua vita non è mai stata divisa tra un prima e un dopo”

E questo giudizio sui grandi temi della vita della Chiesa, ha detto ancora Bisulli, “era lo stesso che don Ezio dava sulla sua vita. Lui non ha mai parlato della sua esperienza di fede come divisa tra prima e dopo l’incontro con il movimento di Cl. O, per lo meno, non ne ha mai parlato nei termini di buio prima e di luce dopo”. Anzi, ha sottolineato Bisulli, “ho sempre sempre sentito parlare don Ezio della sua esperienza in seminario come di una vita contrassegnata dall’incontro con grandi educatori nei confronti dei quali serbava profonda gratitudine. Così come erano caratterizzati da entusiasmo i racconti di quando era cappellano a Calisese prima e a Sant’Agostino poi e anche del suo impegno come assistente diocesano della gioventù femminile di Azione cattolica.

L’incontro con don Giussani ha cambiato la sua vita

L’incontro con il movimento fondato da don Luigi Giussani ha mutato il corso dell’esistenza di don Ezio. Lo ha messo in evidenza anche Bisulli. “Ha costituito una svolta nella sua vita – ha aggiunto – ma non nel senso di una discontinuità. Piuttosto nel senso di una maturazione e di un inveramento di quello che aveva vissuto prima”.

Per don Ezio si è trattato di un’esperienza “caratterizzata da un’obbedienza alla storia incontrata, da una sequela e un’appartenenza che ha reso la sua vita un’offerta per la gloria umana di Cristo in terra – ha proseguito Bisulli -. Una vita vissuta per opera di un Altro. La sua vita era definita dall’amore a Gesù e questo gli bastava”.

Un video del 2012

In un video del 2012, in occasione dei primi 50 anni del movimento di Comunione e liberazione a Cesena, si è rivisto don Ezio che parlava di sé, della sua vita e della sua esperienza di sacerdote prima con l’Azione cattolica poi con Cl. Accanto a don Ezio si è visto l’allora presidente della fraternità di Comunione e liberazione, don Julian Carron, che ha applaudito a lungo l’intervento dell’amico sacerdote.

La festa dopo la Messa. “Don Ezio grande perché umile”. Una sottoscrizione per le scuole del Sacro Cuore

Dopo la Messa è seguita la cena insieme, sempre negli ambienti parrocchiali di Sant’Angelo. In una video curato da Marco Civinelli sono state raccolte numerose testimonianze tra i tanti che nella loro vita hanno incrociato don Ezio. Tra u numerosi racconti, un tratto è rimasto caratteristico nei ricordi: “Don Ezio grande perché umile”. Giovanni Taioli, vicepresidente delle scuole della Fondazione Sacro cuore ha annunciato che per i lavori in corso in queste settimane al giardino accanto alle aule verrà aperta una sottoscrizione. Il giardino sarà intitolato a don Ezio, vista la sua passione per l’educazione e il suo impegno e il suo sostegno a favore delle scuole.

Il vescovo Douglas: “Davvero Gesù Cristo era al centro della sua vita”

Il vescovo Douglas, nel suo saluto finale ha ricordato un lungo viaggio in auto con Ezio, verso un campo sulle Dolomiti. “Stasera, grazie anche a voi, ho approfondito la sua conoscenza. Ricordo un viaggio in auto con lui, per andare in montagna. Parlò dall’inizio alla fine. Parlò dei vescovi con cui ebbe a che fare, non di me, ovviamente. Scoprii, anche in quell’occasione, che era un prete ricco dentro. Davvero Gesù Cristo, come è stato ricordato più volte questa sera, era al centro della sua vita”.

Il saluto e il grazie al vescovo da parte di Paolo Chierici

L’attuale responsabile diocesano di Cl, Paolo Chierici, nei saluti finali ha ringraziato il vescovo Douglas per i suoi anni in Diocesi e per la “generosità paternità sempre manifestata anche verso Comunione e liberazione” e ha ricordato quattro importanti appuntamenti diocesani delle prossime settimane, tutti in Cattedrale a Cesena. Il primo giovedì 27 febbraio alle 20,45, la catechesi con Paola Bignardi. Il secondo sabato 1 marzo alle 20,45 il concerto del coro “Terra promessa” diretto da Marco Balestri come omaggio e ringraziamento al vescovo Douglas per il suo ministero episcopale in Diocesi. Il terzo, sabato 8 marzo alle 18 per la solenne concelebrazione eucaristica di saluto al vescovo Douglas. Il quarto, domenica 16 marzo alle 17 per l’ingresso del nuovo vescovo, monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo.