Rubicone
In calo produzione ed export del settore calzaturiero del Rubicone
Sistema moda con il segno meno in regione. Ugl chiede l'attivazione di un tavolo ad hoc
Il rapporto di fine anno sull’economia dell’Emilia-Romagna a cura di Regione e Unioncamere indica per il 2024 una flessione dell’export. Lo segnala alla stampa il sindacato Ugl.
Tre volte in 35 anni
Solo altre tre volte negli ultimi 35 anni le esportazioni regionali avevano registrato una variazione negativa. È accaduto negli anni 2002/2003 in coincidenza con l’entrata in circolazione dell’euro, nel 2009 sull’onda della crisi dei subprime, nel 2020 a causa della pandemia. La flessione del 2024 sarebbe da attribuire soprattutto all’incertezza dello scenario internazionale a causa delle guerre e dell’aumento dei costi delle materie prime, con il relativo riposizionamento globale delle filiere industriali alle prese con una contestuale contrazione dei consumi.
Sistema moda in crisi
“Spicca in questo scenario – commenta in una nota il segretario di Ugl Romagna Filippo Lo Giudice – anche la flessione dell’export del settore calzaturiero, che colpisce nella nostra regione soprattutto il territorio del distretto di San Mauro Pascoli“, che comprende rinomate unità produttive site fra i comuni di San Mauro Pascoli, Savignano sul Rubicone e Gatteo. “La tendenza alla flessione dell’attività industriale emiliano-romagnola, avviatasi nel secondo trimestre 2023 – rileva il sindacato – si è accentuata nel corso del 2024. Una flessione che ha riguardato tutti i settori e tutte le classi dimensionali, con il calo più sensibile che riguarda il sistema moda (-7,8 per cento) accentuando una fase di crisi drammatica, che si ripercuote anche nella nostra provincia, in particolare sul distretto calzaturiero e di alta gamma del Rubicone”.
Il sindacato: “Servono misure straordinarie”
Il segretario Ugl Romagna ricorda che “la crisi del distretto emerge nei tre indicatori principali: produzione, fatturato ed export. Una flessione che ha già prodotto un aumento della cassa integrazione. Come sindacato proponiamo di istituire un tavolo ad hoc su base distrettuale con sede in Provincia o in Prefettura per affrontare in maniera unitaria la questione, anche con l’aiuto dei parlamentari, e concordare l’adozione di misure straordinarie per sostenere le imprese e i lavoratori del settore moda e superare uno stato di difficoltà che rischia di compromettere definitivamente una filiera produttiva che costituisce un valore economico e sociale di primaria rilevanza la regione e il Paese”.