In memoria di don Carlo Meleti

Nelle prime ore di mercoledì 17 luglio l’angelo della morte ha chiamato all’eternità del Paradiso il canonico don Carlo Meleti. Era ricoverato nella casa di cura “Madre Fortunata Toniolo”, a Bologna. A mezzogiorno le campane della Cattedrale hanno dato l’annuncio del pio transito.

Don Carlo è nato nella parrocchia di Cella di Mercato Saraceno (allora diocesi di Sarsina) il 16 settembre 1939. La sua, una famiglia segnata fecondamente dal lavoro dei campi e da una serena tradizione di fede cristiana. Ha sempre condiviso fino agli ultimi giorno il suo operoso ministero.

Accolto nel seminario diocesano di Cesena, ha proseguito il suo itinerario di formazione come alunno del Pontificio seminario regionale di Bologna. È stato ordinato presbitero nella festa di San Giovanni del 1966; era nostro vescovo monsignor Augusto Gianfranceschi. Ha continuato gli studi di teologia iscritto alla Pontificia Università del Laterano.

Le sue prime esperienze pastorali come “cappellano” sono state nella parrocchia di San Pietro, dal 1967 al 1974, e poi a San Rocco. Nei primi giorni del 1977 ha iniziato il suo fecondo servizio pastorale come parroco dell’antica pieve di San Vittore. Ed è stato amore a prima vista, durato fino all’estate del 2016. E oltre! Un prolungato servizio pastorale che ha dato buoni frutti nella comunità parrocchiale, della cui millenaria storia ha promosso una narrazione scientificamente documentata, affidata alla veloce scrittura di Giovanni Maroni. Buoni frutti che poi si sono ampliati nel territorio del quartiere, coinvolgendo le vicine parrocchie del vicariato zonale. Nel frattempo ha provveduto, per un certo periodo, come amministratore parrocchiale, alla cura delle parrocchie di Sant’Andrea in Bagnolo, di Gualdo-Montecodruzzo e Casalbono.

Sempre attento alla vita operosa del presbiterio, è stato eletto per diversi mandati membro del Consiglio presbiterale. Nominato direttore della Caritas diocesana, ha avuto a cuore la sua istituzione nelle parrocchie o comunque nelle zone pastorali della diocesi ormai definita geograficamente da Balze al mare Adriatico. E ancor più un suo sviluppo organizzativo e impegno di formazione secondo i saggi orientamenti suggeriti dalla Caritas nazionale.

Concluso il suo servizio a San Vittore, si è ritirato in una casa offertagli da una famiglia di amici, impegnato dalla fiducia del vescovo ad avere attenzione premurosa dei confratelli anziani, in modo particolare quelli residenti nella casa del clero in piazzetta Isei e nella casa di riposo “Don Baronio”.

In tantissimi ieri sera si sono uniti nella preghiera del Rosario nella Pieve di San Vittore. Una veglia funebre si terrà questa sera, giovedì 18 luglio alle 20, sempre a San Vittore. Il feretro arriverà a San Vittore domani mattina, venerdì, alle 11.

Il vescovo Douglas presiederà la liturgia funebre nella “sua” pieve di San Vittore domani pomeriggio alle 15.