Cesena
In morte del conte Chiaramonti
Sabato 9 ottobre, a seguito di grave malattia, si è spento nella sua dimora cesenate il conte Gregorio d’Ottaviano Chiaramonti, cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Persona affabile e squisita, uomo colto, bibliofilo, appassionato di storia, oltremodo ospitale, ha custodito con devozione la memoria illustre del suo nobile casato. Figlio della contessa Simonetta Chiaramonti (vivente) e dell’ammiraglio Renato d’Ottaviano (morto nel 2001), era nato a Firenze il 17 marzo 1950. Sposato con Maria Cristina dei baroni Casana, lascia tre figlie (Sibilla, Simonetta, Alessandra), i nipoti e la sorella Gaia.
Era pronipote di Pio VII, grande Pontefice, vera gloria di Cesena e dell’Ordine benedettino, del quale è in corso il processo di beatificazione e canonizzazione. Gregorio si è adoperato, per quanto nelle sue possibilità, affinché la santità di Papa Chiaramonti fosse riconosciuta dalla Chiesa (ricordo la sua generosità nel prestare oggetti e reliquie di famiglia per mostre ed eventi storico-culturali).
In proposito, rammentava l’incontro, caldo e affettuoso, avuto a Savona con Benedetto XVI (il 17 maggio 2008), allorché papa Ratzinger visitò l’appartamento della prigionia di Chiaramonti e incontrò i discendenti del suo lontano e stimato predecessore. Nel colloquio, il Pontefice manifestò a Gregorio la sua piena convinzione circa la santità di Pio VII, auspicandone un iter spedito e positivo, pur nel rispetto delle consuetudini mantenute dalla Congregazione vaticana.