Cesena
In ricordo di don Rino Casali, educatore e regista di sacre rappresentazioni
Ancora una volta le campane della Cattedrale a mezzogiorno di mercoledì 15 settembre hanno annunciato la morte di un nostro presbitero, don Rino Casali, deceduto nelle prime ore del giorno.
Era ricoverato all’ospedale Bufalini, essendosi peggiorate le sue condizioni di salute, da tempo precarie. Il congedo, presieduto dal vescovo Douglas, si è tenuto in Cattedrale venerdì 17 settembre.
Don Rino era nato il 24 marzo 1947. La sua famiglia abitava a Casticciano di Bertinoro ma, ben presto, si era trasferita percorrendo la via Cervese in territorio della parrocchia di Gattolino, ai confini della appena costituita parrocchia di san Marco alla Calabrina.
Era entrato in seminario (allora ancora nella vecchia sede di via Roverella) nell’autunno del 1958. Sin da giovanissimo mostrò impegno per la sua formazione spirituale e culturale; per le medie e il ginnasio in seminario, per il liceo, come alunno del liceo Classico Monti, frequentato risiedendo nel nuovo seminario intitolato a papa Giovanni XXIII. Proseguì gli studi di teologia, allievo del Pontificio seminario regionale di Bologna Benedetto XV, allora in piazza Martiri.
Durante i mesi estivi, eccetto il tempo vissuto con tutta la comunità del Seminario nella villa di Carpineta, fu “alunno”, si fa per dire, del folto gruppo di seminaristi della parrocchia di Gattolino, godendo delle premure educative del parroco don Secondo Ridolfi.
Fu ordinato presbitero dal vescovo Augusto Gianfranceschi il 12 settembre 1971. Negli ultimi tempi pensava con gioia a quando avrebbe festeggiato il 50esimo, ma la Provvidenza ha disposto che la celebrazione la vivesse in Paradiso.
I primi anni di ministero pastorale li ha vissuti come cappellano festivo per le parrocchie di Bagnarola e San Giorgio-Bagnile, successivamente a San Marco di Calabrina.Nel frattempo, a partire dal 1971, fu vicerettore del seminario diocesano, dimostrando da subito la sua passione di educatore che sapeva ricorrere per i suoi giovani allievi, anche come insegnante, ai moderni strumenti della comunicazione; già con loro e più tardi con gli studenti dell’Istituto magistrale “Immacolata”, coinvolgendoli nella rappresentazione di drammi sacri.
Dal 1973 al 1982 fu nominato “cappellano” per la parrocchia cittadina di Madonna delle Rose, affiancando il parroco don Pino Boschetti. Un decennio fecondo in cui fu maestro di fede di bambini e adolescenti, una comunità di giovani tra le più numerose della città.
I suoi “vecchi” ragazzi lo incontravano ancora in affettuose rimpatriate nella casa del clero (piazza Isei), dove si era ritirato negli ultimi anni. Ed era festa per tutti, snocciolando passi delle sue sferzanti catechesi e massime che avevano fatto breccia già nei tanti anni lontani; come quando invitava alla “gioiosa e originale accettazione degli imprevisti”, nei giorni di brutto tempo, nei campiscuola nelle Dolomiti.
E chissà quante volte è tornato a dirsele, queste riflessioni, quando a motivo di una drammatica caduta era stato costretto ad appartarsi in una, solo apparente, solitudine.
Questa ricchezza di passione educatrice l’ha poi donata ai ragazzi del Reparto Scout Cesena 1°, loro assistente dal 1989 al 1993; incontrandoli a palazzo Ghini, accompagnandoli nelle “uscite” domenicali, con loro nei campeggi, sui monti.
Ed ancora come insegnante di religione per gli alunni dell’Istituto magistrale “Immacolata” (ai nostri giorni Liceo Scientifico Almerici!) che aveva sede nei locali del seminario diocesano. Con loro, a volte coinvolgendo anche giovani di altre realtà o seminaristi per drammi sacri che poi sarebbero stati rappresentati in alcune piazze della città, vera proposta per tutta la cittadinanza.
Ne segnalo alcuni: “Madonna de claritate”, sacra rappresentazione sulla vita di Santa Chiara. “Ludwig und Elizabeth”, sacra rappresentazione sulla vita di Santa Elisabetta d’Ungheria; era la sera del 3 ottobre 1998, l’ora del transito di San Francesco, in piazza della Libertà a Cesena, come momento del Sinodo, proposto ai giovani e non solo. Aggiungo “Margherita da Cortona, peccatrice e santa”. La Via Crucis, sacra rappresentazione in costume, che percorre le strade della città la sera del Venerdì santo nell’anno 1995.
Tra gli ultimi, recensiti sulle colonne del settimanale diocesano da Marino Mengozzi, testi di meditazione e contemplazione, strumenti preziosi per l’accompagnamento educativo dei giovani. Ne cito alcuni: “Ti ho cercato Amore mio!” (Cesena, Stilgraf 2017); “Vogliamo vedere Gesù!” (Cesena, Stilgraf 2019); il suo ultimo pubblicato “Il Rosario. Commento ai 20 misteri” (Cesena, Stilgraf 2020); l’anno prima “Mysteria lucis”; piece teatrale sui misteri della luce introdotti nella recita del Rosario da papa Giovanni Paolo II.
Una preziosa eredità da valorizzare nel comune impegno che tutti ci coinvolge, in questo tempo di “rigenerazione” del nostro cammino sinodale di fede.