In vista dei 45 anni la Cils di Cesena si trasferisce in una sede più grande

“Tutti diversi ma uguali”. Parte da questo preciso presupposto la missione della Cils di Cesena, la cooperativa sociale nata il 7 giugno del 1974 quando in città, come nel resto d’Italia, c’erano poche prospettive perché le persone con disabilità potessero integrarsi nella società e persino trovare un’occupazione. “No all’assistenzialismo, sì all’integrazione”: con questo manifesto la Cils è arrivata quasi al suo 45esimo compleanno, nel 2019, e questa mattina nel segno degli anni passati e per guardare al futuro, ha inaugurato la nuova sede in via Santa Rita da Cascia 119. Una festa a cui hanno preso parte tutti: dalle 421 persone occupate (il 90 per cento a tempo indeterminato), 67 delle quali con disabilità psichica e invalidità fisica, ai 373 soci, fino alle autorità civili e religiose.

E’ stato proprio il vescovo Douglas a benedire il nuovo stabile, circa 800 metri quadrati, precedendo il taglio del nastro da parte dell’assessore ai servizi per la persona del Comune di Cesena Simona Benedetti e del presidente della Cils Giuliano Galassi. “Otto anni fa, quando seppi della mia nomina, venni in segreto a Cesena per conoscere la città. Nessuno sapeva del mio arrivo ma non so come la Cils mi intercettò e ci demmo appuntamento per fare una foto davanti al Duomo. La Cils è tra le prime amicizie che ho stretto qui e spero possa continuare il suo servizio solidale. Questo il mio augurio”, ha detto monsignor Regattieri a margine della benedizione. Oltre al vescovo, erano presenti l’onorevole Marco Di Maio e il senatore Stefano Collina che hanno salutato la nuova sede della Cooperativa parlando di un modello che negli anni ha creato “la vera inclusione sociale per dare dignità a tutte le persone”, nessuno escluso. Un insegnamento importante che viene rinnovato ogni giorno e che contamina positivamente la comunità applaudito anche dalla consigliera regionale Lia Montalti.

Gli uffici inaugurati, ha fatto sapere il presidente Giuliano Galassi, esprimono pienamente lo sviluppo che la cooperativa ha fatto dal 1974 ad oggi e la necessità di offrire spazi adeguati a diversi servizi e settori razionalizzando la comunicazione e la collaborazione fra le persone occupate. Nella nuova sede sono occupate 28 persone, alcune delle quali appartenenti alle categorie svantaggiate.