Inaugurazione parco della biodiversità e celletta restaurata

Un parco della biodiversità e una celletta restaurata: l’iniziativa è di Roberto Leoni, noto in città per l’attività di mastro gelataio con tre punti vendita.

“La celletta è già meta di pellegrinaggio da parte di persone devote della zona – afferma Leoni – e si trova in un tornante, nell’ultima propaggine della mia proprietà. L’abbiamo restaurata qualche tempo fa e la statua della Madonna riporta la data 1741. Dagli abitanti del luogo è sempre stata chiamata la Madonna della Terra”.

Il parco della biodiversità è stato pensato da Leoni sia per recuperare un declivio adiacente la propria abitazione, sia per valorizzare una sessantina di specie arboree di varietà antiche ormai abbandonate.

“La prima idea è stata quella di produrre frutta buona per il consumo familiare. – prosegue Leoni – Poi il progetto ha preso piede e ho pensato anche alla mia attività di gelataio, così da avere materie prime particolari da trasformare. Ho chiesto consulto a un esperto, il ricercatore Claudio Buscaroli del Crpv (Centro Ricerche Produzioni Vegetali), che mi ha consigliato quali essenze piantare”.

Fra queste spiccano la bella di Cesena, una varietà di pesca bianca e molto profumata, abbandonata già negli anni ’60 per la sua conservazione e manipolazione difficoltosa. Vi è poi anche la pesca Natalina, così chiamata perché si conservava a lungo, fin quasi a Natale pur raccogliendola in settembre. Fra le pomacee, la pera Cocomerina spicca per il suo colore rossastro, mentre molto curiosa è la mela Piatlaza, così chiamata in Appennino per la sua forma schiacciata. In totale sono oltre un centinaio gli alberi e gli arbusti (erbe aromatiche) piantate.

Alla giornata inaugurale erano presenti parenti e amici di Leoni, fra cui Francesco Occhipinti, presidente provinciale di Legambiente.