Valle Savio
“La bellezza fa parte della cura”: ambulatori rinnovati per la Casa della Comunità
A San Piero in Bagno, al primo piano dell'ospedale "Angioloni" rinnovata l'area ambulatoriale che ospita i servizi di pediatria, consultorio familiare, neuropsichiatria infantile, igiene sanità pubblica e centro di salute mentale. Qui anche la nuova sede dell'Avis comunale
A San Piero in Bagno, al primo piano dell’ospedale “Angioloni” l’inaugurazione degli spazi ambulatoriali che ospitano servizi di pediatria, consultorio familiare, igiene di sanità pubblica, neuropsichiatria infantile e centro di salute mentale. Qui anche la sede dell’Avis comunale
Questa mattina il taglio del nastro
La “Casa della comunità” di San Piero in Bagno si amplia con nuovi ambulatori. Medici, infermieri, amministrativi e tecnici – insieme ai bambini, piccoli fruitori degli ambulatori stessi – questa mattina hanno partecipato al taglio del nastro della nuova area ambulatoriale al primo piano dell’ospedale “Angioloni” in via Marconi a San Piero in Bagno.
430 metri quadrati riqualificati con fondi Pnrr
Gli ampi e luminosi ambulatori occupano un’area di circa 430 metri quadrati riqualificati con lavori di rifacimento degli impianti elettrici con luci led, idrico-sanitario e l’installazione della climatizzazione. Montati i controsoffitti ispezionabili, rifatte nuove porte e la pavimentazione in pvc. Una sala d’attesa è a uso di tutti gli ambulatori che ospitano in condivisione, differenti servizi: il centro di salute mentale, la pediatria di comunità e il consultorio familiare, l’igiene di sanità pubblica (per tutti i percorsi vaccinali e attività di prevenzione) e la neuropsichiatria infantile. Qui ha nuova sede anche la sezione Avis di San Piero in Bagno, questa mattina rappresentata nei suoi oltre 300 donatori dal presidente Giuseppe Pretolani. Il costo complessivo dei lavori è di 300mila euro, coperti con finanziamenti del Pnrr.
Sei i mesi di lavoro necessari alla riqualificazione degli spazi, durante i quali “tutti i servizi sono rimasti attivi, grazie alla flessibilità ed efficienza degli operatori – ha sottolineato Paola Ceccarelli, direttrice del Distretto Sanitario Cesena-Valle Savio -. Qui trovano una nuova casa i professionisti sanitari e sociali che hanno contributo a rafforzare le attività sanitarie in questo territorio distante dall’ospedale polispecialistico”. Nei prossimi mesi verranno riorganizzati altri spazi utili a ospitare l’infermieristica domiciliare, i servizi sociali oggi al piano terra del Comune e il punto prelievi. Al piano terra – ha anticipato la Ceccarelli – sarà ricavata una sala riunioni aperta alle necessità della comunità. Che vorremmo dotare di un maxischermo utile per la formazione a distanza e videocall”.
“La soddisfazione di oggi è grande – le parole del sindaco di San Piero in Bagno Enrico Spighi intervenuto all’inaugurazione insieme a Carla Para, assessora alla crescita educativa e armonia sociale -. Investire sulla sanità è investire sulla montagna, per garantire futuro al territorio. La sanità è il primo pilastro affinché i cittadini si sentano sicuri nel proprio territorio. E vi rimangano. Ho trovato attenzione, consapevolezza e dialogo con l’Ausl. Sono orgoglioso di questa struttura, di chi la mantiene viva con il proprio lavoro”. Al piano terra dell’ospedale “Angioloni” da inizio 2024 è attivo il Cau di San Piero in Bagno: “I riscontri che abbiamo dai cittadini, sono molto buoni”.
Ambienti condivisi, consapevolezza, fare squadra
L’ultimo ambulatorio dell’ampio corridoio è quello che vede in co-abitazione la Pediatria di comunità e l’Igiene e Sanità pubblica. Vaccinazioni e visite ai bambini sono le prestazioni quotidiane, in un ‘gioco’ di incastro che rende possibile la completa fruizione, con orari ampi, degli ambienti condivisi. Le due finestre dell’ambulatorio si affacciano una sul colle del santuario di Corzano, e l’altra sulla piazza, il ponte e la chiesa di San Francesco. “Siamo convinti che la bellezza e il sorriso facciano parte della cura”, ha sottolineato la pediatra Anna Faetani. “Troviamo strategico poter condividere gli ambulatori per le diverse prestazioni di cui, come per i bambini, i fruitori sono gli stessi – le parole della dottoressa Faetani -. Si impara così a essere essenziali, nella consapevolezza che dopo il nostro turno di servizio al lavoro, arriveranno altri professionisti a cui lasciare l’ambiente così come lo abbiamo trovato noi. Nella condivisione, si fa esperienza ogni giorno della forza di fare squadra”.