Cesenatico
La bottega del caffè. Da Goldoni a Placido
Michele Placido nel ruolo di Don Marzio e una compagnia ispirata e notevole diretta da Paolo Valerio sono il cuore pulsante de “La bottega del caffè”.
Lo spettacolo, che si basa su un’opera di Goldoni, fa tappa a Cesenatico nella prima data in regione del tour. Si chiude così il ciclo della prosa a teatro martedì 21 marzo alle 21 con il tutto esaurito.
Il capolavoro goldoniano, prodotto da teatro stabile del Friuli Venezia Giulia, Goldenart Production e Fondazione Teatro della Toscana, diverte e tratteggia il piccolo mondo di un campiello, una piazzetta veneziana con le sue luci e ombre.
Un maestro dello spettacolo italiano come Michele Placido regala al personaggio di Don Marzio sfumature, ambiguità e ironia, attorniato da una numerosa compagnia d’interpreti che, diretta da Paolo Valerio, si muove in scena con forza espressiva e ispirazione. La compongono parte del gruppo del teatro stabile ed altri attori: Luca Altavilla, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Anna Gargano, Armando Granato, Vito Lopriore, Francesco Migliaccio, Michelangelo Placido, Maria Grazia Plos.
Il sipario si alza su un allestimento imponente e accurato, cui hanno contribuito il lavoro della scenografa Marta Crisolini Malatesta, i ricchi costumi di Stefano Nicolao, il disegno luci concepito da Gigi Saccomandi, le musiche composte da Antonio Di Pofi e i movimenti di scena curati da Monica Codena.
La luce del mattino accarezza le piccole abitazioni che si affacciano su un campiello veneziano, mentre i riflessi dell’acqua si rifrangono sul piccolo mondo che lo popola e che lo spettatore seguirà per una giornata intera, durante il carnevale.
«Accogliamo appieno e portiamo sulla scena tutta la vitalità e il divertimento della commedia, la comprensione che l’autore mostra per l’uomo – di cui ritrae con sottigliezza le virtù ed i lati oscuri – il suo amore viscerale per il teatro, per la scrittura, per gli attori, sulle cui potenzialità costruiva personaggi universali» spiega il regista Paolo Valerio. «Di questo testo meraviglioso è protagonista un microcosmo di persone che gravitano in un campiello veneziano».
Lo sfaccettato affresco sociale e umano che Goldoni ritrae ne “La bottega del caffé” è in costante movimento attorno alla bottega, gestita con oculatezza da Ridolfo con il suo aiutante Trappola. Sullo stesso campiello si affaccia anche un luogo assai meno onorato: la casa da gioco di Pandolfo. La bisca calamita il giovane mercante Eugenio, vittima della dipendenza dal gioco. La giovane Vittoria, di buona famiglia e sentimenti sinceri, molto deve penare per tentare di riportarlo sulla retta via. Di tutto questo rincorrersi e mentire, di questo tessere affari, pentimenti e colpi di scena è osservatore privilegiato Don Marzio: un nobile napoletano che seduto al caffé ascolta, rivela, distorce notizie e verità.
La biglietteria del teatro aprirà domani alle 19.30
Informazioni: Ufficio cultura e teatro, via Armellini 18 a Cesenatico. Tel. 0547 79274. Dalle 10 alle 12 dal lunedì al venerdì (escluso festivi), teatrocomunalecesenatico.it – cultura@comune.cesenatico.fc.it.