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La Carrarese banchetta col Cesena, Mignani sulla graticola

Il dicembre nero del Cesena termina con la sesta sconfitta nelle ultime sette uscite, Coppa Italia compresa. E’ un copione già visto allo stadio “Dei marmi” di Carrara. Infatti la Carrarese prende in mano le operazioni e il Cavalluccio si rintana a guscio senza provare a fare male all’avversario. La squadra di mister Calabro invece va a segno con Bouah al 53’ e il colpo è quasi da ko perché i romagnoli, intimoriti come nelle altre apparizioni recenti, finiscono per incassare anche il colpo che porta ai titoli di coda sull’incontro. Ci pensa infatti al 77’ l’ex Stiven Shpendi, che non esulta, a portare sul 2-0 la sfida. Sul banco degli imputati c’è il tecnico Michele Mignani. “Dopo una partita del genere – ha spiegato in sala stampa il tecnico genovese – un allenatore deve farsi delle domande. Sono convinto delle scelte iniziali, parlare con il senno di poi è troppo facile. Nella partita di oggi volevo una squadra più fisica, con un centrocampo più robusto e un attaccante di peso rispetto alle ultime partite. Nella prima parte abbiamo concesso palla e campo, preoccupandoci della fase difensiva e ci siamo dimenticati di provare a giocare e a fare male. Nel secondo tempo abbiamo preso gol e se non reagisci vuol dire che sei fragile e debole. La squadra ha dato segnali di un certo tipo”. La crisi è forte ma il gruppo “non mi sembra allo sbando, così come avvenuto con la Cremonese. Io non penso alle dimissioni ma a lavorare per quanto me ne daranno la possibilità. Stiamo rendendo al di sotto delle possibilità. Dopo un girone ne manca un altro e non siamo ultimi in classifica. L’esonero? Non dovreste farla a me la domanda. Il nostro mestiere è fatto di annate positive e negative. E’ normale che quando le cose non funzionano ci facciamo delle domande io e lo staff, con la società. A volte non è facile rispondere, sicuramente in questo momento, io in primis, non è sufficiente quello che facciamo. Bisogna trasmettere qualcos’altro sotto l’aspetto dell’atteggiamento, della cattiveria e della libertà mentale, cose che avevamo prima dell’ultimo mese”. A prendere parola per il Cavalluccio il capitano Giuseppe Prestia. “La squadra nel secondo tempo non ha rispettato le attese. Ci dispiace molto perché pensavo di venire qui a fare una partita diversa. Non è stato semplice, il gol non possiamo prenderlo in quel modo. Ci dispiace per noi stessi e anche per i tanti tifosi che son venuti oggi. Durante la sosta cercheremo di fare quadrato tra di noi per tornare a fare punti. Ci farà bene perché abbiamo perso delle certezze che avevamo. La squadra è fatta di uomini e vogliamo rimettere le cose a posto”.