La Lega Cesena si candida a sostegno di Marco Casali sindaco

In questi cinque anni la Giunta Lattuca non ha terminato nessuno dei progetti annunciati, Enzo Lattuca non è stato il sindaco di tutti ma il sindaco dell’estrema sinistra e ha fallito in maniera eclatante sul piano casa. Questo, in estrema sintesi, il bilancio degli ultimi cinque anni di amministrazione del centro-sinistra cesenate secondo la Lega di Cesena che stamane, in conferenza stampa al Caffè Barriera, ha presentato la candidatura della lista alle elezioni, a sostegno del candidato del centro destra Marco Casali.

Erano presenti per l’occasione l’onorevole Jacopo Morrone, presidente della Commissione Ecomafie, i consiglieri comunali Fabio Biguzzi, vicecapogruppo in Consiglio Comunale e consigliere dell’Unione Cesena Valle Savio, l’avvocato Enrico Sirotti Gaudenzi, presidente della Prima Commissione e Antonella Celletti, capogruppo della Lega. 

“In questi cinque anni abbiamo lavorato duramente – ha esordito Fabio Biguzzi – garantendo la presenza in tutti i Consigli Comunali, in 300 commissioni, con oltre 170 interpellanze presentate, 20 mozioni oltre a ordini del giorno, richieste di accesso agli atti sui temi che interessano la vita della città, raccogliendo segnalazione dai cittadini, traendo spunto da articoli di stampa. Crediamo di avere fatto il nostro lavoro al meglio e vi sfido a trovare un altro gruppo che ha lavorato quanto noi”.

Poi l’affondo verso la Giunta Lattuca. “Cesena è sicuramente una bella città, qui si vive bene, ma negli ultimi 20 anni abbiamo assistito a un peggioramento. Si può fare meglio e vivere meglio nella nostra amata città, lo abbiamo detto in varie sedi e la nostra critica era di per sé già una proposta che però non ha mai trovato ascolto. Anche emendamenti o mozioni approvati dalla Giunta sono poi stati disattesi. La Giunta Lattuca ha vissuto di annunci e slogan, si è ammalata di ‘annuncite cronica’.”

“Tra gli esempi il progetto del Novello (dove sorge un complesso destinato ad accogliere alloggi di edilizia sociale e popolare, ndr) – ha aggiunto Biguzzi -. Se ne parla dal 2006 come dell’architrave per risolvere il problema casa, poi completamente sparito dai programmi della Cesena che verrà. Lo stesso è accaduto per il nuovo ospedale o per l’emporio solidale che doveva essere un progetto faraonico e si è risolto alla fine con tre scaffali al mercato ortofrutticolo. A questo punto si sarebbe potuto fare già nel 2019, l’idea rientrava anche nei programmi del centro destra”.

“Veniamo al Pums – ha quindi puntato il dito Fabio Biguzzi -. La spinta green estrema non è sostenibile. Se servono altre “zone trenta” ben vengano, non siamo contro, ma il Piano della mobilità sostenibile non tiene conto delle esigenze quotidiane. Il cittadino deve poter scegliere di spostarsi in auto e poter parcheggiare….. “. L’analisi del consigliere leghista ha riguardato anche la gestione dei rifiuti. Per Fabio Biguzzi su questo fronte c’è stato un peggioramento delle condizioni dei quartieri, con l’abbandono dei rifiuti e nessun risparmio in bolletta. “La raccolta differenziata si deve adattare al tipo di utenza e alla località. Non è green mandare a Formignano, Tissello o Diolaguardia un camion per la raccolta due, tre volte a settimana….Secondo noi non sono i cittadini a dover stare al servizio di Hera ma il contrario”.

Quindi la parola è passata all’avvocato Sirotti Gaudenzi. “Sono stati cinque anni di rapporti difficili con la Giunta, si è sperimentata molta propaganda e molta distanza, la giunta Lattuca non ha terminato nemmeno un progetto. Non la casa della musica, non il Cesuola, non il nuovo ospedale o il museo archeologico o il progetto Roverella che sembra addirittura aver cambiato finalità, o la piscina comunale che è stata sottodimensionata e non è più una piscina olimpionica”. Non sono mancati appunti sul tema sicurezza e sviluppo del centro storico. Cesena, secondo il consigliere Sirotti Gaudenzi “non è attraente per il turismo e nemmeno per il commercio. Il centro per essere attrattivo deve essere frequentato tutti i giorni, il piano strategico è stato abbandonato, nulla sulla città turistica, nulla sui parcheggi. Sul Sacro Cuore gli accordi sono onerosi per il Comune, non si conoscono le tariffe per i cittadini e i posti auto sono solo 60”. L’affondo di Sirotti Gaudenzi ha riguardato quindi i rapporti tra Cesena e le città limitrofe, in particolare Forlì, tenuta a distanza “per odio ideologico, dimenticando così che l’aeroporto potrebbe dare respiro anche all’economia cesenate e al turismo”.

Circa la sicurezza, secondo Sirotti Gaudenzi è stata “sottovalutata, non contenuta la microcriminalità diffusa, che si è manifestata anche vicino alla casa comunale, con episodi di spaccio e baby gang in azione… Noi abbiamo sempre fatto proposte costruttive. Cesena non è Milano, ma le politiche sulla sicurezza non interessano al Pd che si è affidato a Ciacarè e agli educatori di strada…”.

“Anche il piano casa – ha concluso l’avvocato – è un grande assente…uno dei fallimenti eclatanti dell’amministrazione. La progettazione urbana del Novello, con il social housing, per errori di progettazione e rincari delle materie prime, è ferma come anche il Peep di Sant’Egidio”.

A conclusione, l’intervento dell’onorevole Jacopo Morrone che ha ringraziato lo staff cesenate della Lega ponendo subito l’accento sul mancato dialogo della Giunta con le opposizioni. “La mia esperienza di presidente di una Commissione bicamerale d’inchiesta mi insegna che altrove i suggerimenti arrivano da maggioranza e minoranza e si lavora diversamente” ha detto Morrone. “Il culmine di questo atteggiamento lo abbiamo visto il 25 aprile, una giornata di tutti ma a Cesena trasformata in comizio politico, al limite della legalità. Le opposizioni come segnale se ne sono andate”.

Lattuca presidente di Provincia secondo Jacopo Morrone è stato “inesistente. Lo abbiamo visto nei giorni dell’alluvione quando lo si trovava in tv ma non tra gli alluvionati. Enzo Lattuca in questi anni non è estato il sindaco di tutti ma il sindaco dell’estrema sinistra”.

“Ci auguriamo di vincere con Marco Casali – ha quindi affermato Jacopo Morrone – una persona in gamba, preparato e pronto per fare il sindaco, scelto da Alice Buonguerrieri e Galeazzo Bignami di Fratelli d’Italia, e che noi sosterremo. Casali sarà il sindaco di tutti. Serve collaborazione – ha rincarato Morrone –. Se ci sono problemi, vanno discussi con tutti, in un clima di dibattito comune, ma questo non può avvenire per un sindaco che deve fare campagna elettorale e che forse aspira a diventare presidente di Regione. La  lotta per Cesena capoluogo, nel concreto cosa porterà? Mi interesserebbe di più il dialogo con i comuni limitrofi come Forlì o la collaborazione con l’aeroporto. Così come da Cesena i forlivesi potrebbero fruire della bellezza dell’ippodromo o del Cesena Calcio. Sarebbe auspicabile accorciare le distanze tra Forlì e Cesena, ma il dialogo non è stato mai trovato. Un sindaco anche presidente della Provincia e dell’Unione, uno e trino, poteva trovare la collaborazione di altri sindaci. Il risultato è stata la mancanza e la lentezza amministrativa, per i troppi incarichi”.

Infine l’annuncio di un ritorno a Cesena per la presentazione del candidato leghista alle Europee, che sarà una donna, romagnola.

Quindi, sollecitato sulla quantificazione del peso della Lega nella colazione cesenate, Morrone ha detto “ci interessa la compagine del centro destra, certo vorremmo raggiungere un numero utile a fare l’opposizione in Consiglio Comunale. Ricordo che cinque anni fa a Forlì ho indicato il candidato Gianluca Zattini che vinse al primo turno. Oggi mi indicano Casali. Mi auguro che Casali posa vincere. Il muro del ballottaggio a Cesena lo abbiamo già abbattuto noi della Lega, con tanto duro lavoro cinque anni fa”. 

Sul campo largo e l’adesione dei Cinque stelle e del partito Repubblicano al centro sinistra ha affermato “ci sono valori che ti fanno sostenere coalizioni in maniera naturale. Ma quando si cerca di andare al governo non perché si ha qualcosa da dire o si è pronti, ma per avere una poltrona, alle urne gli elettori lo capiscono. Torno a ricordare  il caso di Forlì, dove la Lega fu il traino per la vittoria al primo turno”.   

Da Antonella Celletti l’ultimo appello a recarsi alle urne l’8 e il 9 giugno. “Si vota sabato e domenica, invito i cittadini a votare, il proprio voto vale uno, come il voto di chiunque altri e per questo ha un grosso valore”.

Al termine della conferenza stampa, alla domanda sulle affermazioni del generale Roberto Vannacci circa le classi separate per i portatori di disabilità, ha risposto Jacopo Morrone: “Le parole del generale sono state strumentalizzate, nessuno o pochissimi hanno letto quello che ha detto veramente, siamo affidati all’interpretazione che ne è stata data. La candidatura del generale porterà un valore aggiunto alla Lega. Per quanto mi riguarda, l’inclusione è al primo punto dell’ordine del giorno. Con il Ministro Locatelli abbiamo portato nella scuola 13mila insegnanti di sostegno e abbiamo istituito il Ministero alla famiglia e alla disabilità, su questo tema si sfonda una porta aperta”. 

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