Cesena
La nostra mission: passione per lo sport e per l’educazione. Il bilancio del Volley Club Cesena
Una location particolare per una presentazione all’insegna della massima trasparenza. Dirigenti sportivi, allenatori, giovani promesse del volley cesenate e amministratori comunali si sono dati appuntamento questa mattina, nella sala del Consiglio comunale a Palazzo Albornoz, per la presentazione del bilancio del Volley Club Cesena dell’anno sportivo 2018-2019.
La società sportiva Volley Club Cesena, attiva dal 1986 come centro di avviamento alla pallavolo riconosciuto dal Coni, ha così approvato un bilancio fatto da numeri importanti, frutto di tanto impegno e passione per lo sport e per l’educazione allo sport delle giovani generazioni. Sono stati 990 i tesserati che hanno partecipato alle attività per l’anno sportivo concluso, per il 75 per cento iscritte ai campionati femminili. Nel marzo scorso il Volley Club ha ricevuto il premio “Volley in 1000” come società pallavolistica italiana con maggior numero di atleti. Sono quarantadue i dirigenti e 41 gli allenatori, 13 i segnapunti. Cinquantotto le squadre suddivise in 23 corsi elementari, 12 squadre di scuole medie, 10 di scuole superiori e 13 squadre agonistiche, di cui come punte di iceberg sono la squadra femminile che ha partecipato al campionato nazionale in serie B1 e quella maschile in serie B unica.
I ragazzi – l’età media dei giovani ‘Mila e Shiro’ del volley cesenate è di poco meno di 13 anni – si allenano e giocano le partite dei vari campionati presso 11 palestre comunali (di cui 7 date in gestione diretta al Volley Club), e due palazzetti; oltre 7mila le ore annue di attività. Volley e ancora volley: tra le varie attività che ha visto protagonista la società cesenate, la partecipazione a convegni e momenti formativi e dalla valenza sociale quali “Gioca Volley” con le scuole del territorio, la partecipazione al trofeo “Romagna in Volley” all’Eurocamp di Cesenatico. E’ del 2015 inoltre l’avvio del primo corso provinciale di Sitting Volley con la formazione di una squadra formata da disabili adulti e norma dotati
“Gran parte delle entrate che risultano in bilancio sono date dalle quote associative che le famiglie pagano per l’attività sportiva dei ragazzi: poco meno di 340mila euro. Alle quote si aggiungono 138mila euro dalle sponsorizzazioni – ha sottolineato nel dettagliato bilancio il presidente del Volley Club Maurizio Morganti -. E’ nostro desiderio rendere pubblico il nostro bilancio affinché si sappia come vengono utilizzate le risorse che ci vengono messe a disposizione. Crediamo che trasparenza sia sinonimo di affidabilità e coerenza negli obiettivi e nei valori che mettiamo in campo ogni giorno, grazie alla sensibilità e alle qualità tecniche che caratterizzano i nostri allenatori e tecnici. Lavoriamo con impegno perché ci si possa fidare del nostro club”. Alla presentazione del bilancio – che ha visto chiudere l’attività di bilancio con un avanzo di 1.500 euro – sono seguite alcune chiare richieste da parte della società verso l’amministrazione comunale: “L’attività sportiva dei ragazzi del settore giovanile è a carico delle famiglie; se crediamo che l’educazione sportiva dei giovani, che con noi crescono in un ambiente sano e costruttivo nella formazione caratteriale sia un valore di cui beneficia tutta la comunità, è possibile chiedere un contributo a sostegno delle attività da parte dell’amministrazione comunale? Facciamo poi presente il livello altamente non adeguato delle palestre, che dovrebbero essere più qualificate e portate standard più alti, con impianti non adeguati a favorire la corretta attività. E’ inoltre possibile ridurre i costi dell’utilizzo delle stesse?”, gli interrogativi che il presidente Morganti ha posto sul tavolo.
“Come amministrazione comunale lavoriamo affinché cresca la consapevolezza che lo sport è un servizio. E come tale va sostenuto, tutelato, affiancato – ha risposto il vicesindaco e assessore allo sport Christian Castorri -. Per quello che riguarda l’offerta di strutture dove poter svolgere allenamenti e gare, credo che ad oggi le palestre presenti sul territorio siano insufficienti per rispondere in modo adeguato e serio alle richieste. Nella nostra città, come è risultato da una ricerca, il 70 per cento dei bambini di scuola primaria risulta praticare una qualsiasi attività fisica. Più 15 per cento sulla media nazionale. Numeri positivi che ci richiamano a rivedere strutturalmente l’impiantistica sportiva di Cesena, con un progetto che definisca partecipazione e obiettivi, tale da poter ‘giocare le proprie carte’ anche con voci di spesa che vadano al di fuori del bilancio comunale, con bandi nazionali ed europei. Le società sportive si sono fatte sempre più carico, negli anni, dei costi di gestione del servizio, grazie anche a maggior volontariato e meno normative. Ora, per poter continuare a offrire un servizio di qualità, è evidente che non possono essere lasciate sole. Siamo chiamati, nei prossimi mesi, a una riflessione per continuare a dare un servizio di qualità. Leggere il bilancio nelle varie voci ci aiuta nelle scelte amministrative dei prossimi mesi e a fare un ragionamento organico che preveda il sostegno dell’attività di base. Prenderemo in esame le richieste con uno sguardo a lungo raggio”.
Nella foto, da sinistra il direttore tecnico Pietro Mazzi, il presidente Maurizio Morganti, l’assessore Christian Castorri e Valerio Zammarchi della Camac