La pubblicità deve avere un limite

“Possibile che il corpo femminile continui ad essere mercificato senza ritegno?”. È questo l’interrogativo che Elena Brandolini, docente di lettere all’Itt Pascal di Cesena ha rivolto all’Amministrazione comunale riferendosi al manifesto pubblicitario posto all’altezza della Secante che mette in mostra un particolare del corpo femminile al fine di pubblicizzare l’attività di un locale per adulti.

“Sono stanca di vedere – ha scritto la professoressa al Comune di Cesena – sulla via Emilia, alla rotonda al termine della secante in direzione Gambettola, questo manifesto con un’immagine lesiva e offensiva per ogni donna. Negli anni sono state organizzate dal Comune di Cesena lodevoli iniziative in occasione della giornata contro la violenza sulle donne – sottolinea la docente – e le scuole aderiscono da anni a progetti proposti dal Centro Donna, ma questa immagine che quotidianamente, da circa 3 mesi, è sotto gli occhi di tutti, bambini compresi, vanifica l’impegno di amministrazione ed enti educativi per abbattere gli stereotipi di genere. Come e chi può intervenire per rimuovere tale immagine?”

La docente ha inviato la sua richiesta il 24 gennaio e immediatamente l’assessore Carlo Verona ha risposto che l’Amministrazione avrebbe trattato la questione in Giunta. A distanza di più di un mese il manifesto è solo stato spostato all’altezza di via Loreto a pochi metri da Gambettola, ma resta ben visibile a tutti.

Forse Cesena potrebbe seguire l’esempio dei Comuni della regione tra cui Rimini e Bologna che hanno già firmato il protocollo d’intesa dell’Anci contro le pubblicità sessiste per tutelare la dignità delle donna e garantire il rispetto delle pari opportunità.