La Regione: “Mille sfollati. Situazioni più critiche a Boncellino e Lugo. L’allerta resta rossa”

Il Lamone tracima a Boncellino, in corrispondenza del ponte ferroviario. Non si tratta di una rottura arginale, “ma sta tracimando dalle tre di notte e dal lato sinistro l’acqua sta andando in direzione del comune di Bagnacavallo”. La presidente facente funzione dell’Emilia-Romagna, Irene Priolo, fa il punto sugli eventi alluvionali delle ultime ore in un aggiornamento con i giornalisti. 

Un migliaio le persone sfollate al momento, spiega la presidente, soprattutto nel ravennate. Le situazioni più critiche, dice, sono quella di Boncellino e di Lugo dove l’acqua sta arrivando dalle campagne per la tracimazione del fiume Senio, in destra argine.

“L’evento ha avuto un’evoluzione pesante, stiamo gestendo criticità su alcuni bacini. Rispetto all’evento 2023 meno fiumi sono stati interessati da tracimazioni o rotture di argini e hanno prodotto allagamenti che stiamo gestendo. L’evento di questa notte – continua la presidente – ha avuto un innesco importante a Modigliana con l’esondazione del Marzeno che poi confluisce nel Lamone e ha determinato l’allagamento in via Cimatti, a Faenza. L’abitato di Faenza non è stato interessante invece”.

I sindaci stanno segnalando criticità al sistema di protezione civile. A breve è prevista l’emissione dell’allerta meteo, che, anticipa la Priolo, resterà rossa. Valutazioni in corso sull’apertura delle scuole per domani: potrebbero rimanere chiuse in alcune aree definite, in base alle criticità. Le piogge sono in via di diminuzione, non di estinzione: le quantità di acqua che stanno cadendo non dovrebbero determinare un aumento dei picchi di pieni, “ma sta piovendo da 48 ore”.

“Chiederemo l’apertura dello stato di emergenza – annuncia ancora la Priolo – su uno stato di emergenza già aperto. La priorità è continuare a mettere in sicurezza la popolazione interessata dagli allagamenti, soprattutto nella zona della Bassa Romagna”.

Per il futuro la presidente invoca il finanziamento dei piani speciali che prevedono casse di espansione oltre a quelle previste. Si parla di 4,5 miliardi. “Abbiamo fatto tutta la manutenzione straordinaria possibile, rinforzato gli argini, ma di fronte a eventi come questi abbiamo bisogno di casse, di tagliare le piene e farle confluire in infrastrutture idonee. Abbiamo bisogno di queste casse di espansione. Almeno i 328 milioni di euro del Fondo europeo vadano a queste. Quello che abbiamo progettato fino a oggi non basta. Servono opere di carattere strategico, vanno finanziate”.

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