La seconda Commissione consiliare alla diga di Ridracoli

Seconda Commissione consiliare in trasferta alla Diga di Ridracoli per toccare con mano il funzionamento dell’invaso tra i più grandi dell’Italia settentrionale. I consiglieri comunali, capeggiati dal presidente Enrico Rossi (Pd), hanno dedicato la giornata di venerdì scorso a visitare gli impianti di Romagna Acque, nello specifico il Centro operativo, telecontrollo e potabilizzatore di Capaccio (Santa Sofia), la diga di Ridracoli e l’Ecomuseo.

Gli esponenti politici hanno così accolto l’invito del presidente di Romagna Acque Tonino Bernabè, che li ha personalmente guidati nella visita insieme al direttore generale Giannicola Scarcella e a Piero Lungarini, referente per la promozione ed educazione ambientale. Della Giunta comunale era presente l’assessore al bilancio Camillo Acerbi, in sostituzione dell’assessora alla sostenibilità ambientale Francesca Lucchi in avanzato grato di gravidanza.

“Una Commissione certamente più informale del solito ma anche più interessante – commenta il presidente Enrico Rossi -. È la prima volta che andiamo in trasferta fuori Comune, dopo quelle svolte in passato al Museo dell’ecologia e alla discarica della Busca, quest’ultima qualche mese fa”.

Il serbatoio artificiale di Ridracoli sorge all’interno del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, del Parco di Campigna e Monte Falterona, lungo il corso del fiume Bidente nell’alto Appennino tosco-romagnolo, ha un volume di 33 milioni di metri cubi ed è in grado di soddisfare il 50 per cento del fabbisogno idrico romagnolo. L’opera ingegneristica, inaugurata nel 1988, serve il territorio di Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini e la Repubblica di San Marino, assicurando a 950mila abitanti e a milioni di turisti un’acqua di ottima qualità. “Si tratta di un esempio di politica comune romagnola lungimirante, che spero possa essere di ispirazione per il Nuovo Piano Urbanistico che andremo ad assumere nel prossimo Consiglio comunale del 23 settembre”, sottolinea Rossi.