La solennità del Sacro Cuore di Gesù

Mentre oggi a Cesena, e in tante altre parti del mondo, si ricorda la nascita del patrono della città, cui è dedicata la chiesa Cattedrale, san Giovanni Battista, il calendario liturgico fa memoria del Sacro Cuore di Gesù. 

Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore e troverete ristoro per le vostre anime”. (Mt 11, 28-29.)

 

È stato espressamente un Suo desiderio, niente di inventato o di creato dagli uomini.

Era la sera del 27 dicembre 1670, festa dell’apostolo ed evangelista Giovanni, quando, nel coro della chiesina del monastero della Visitazione di Paray-le-Monial, un paesotto sperduto nella Borgogna, avvenne un fatto sconvolgente. A suor Margherita Maria Alacoque prostrata innanzi al Santissimo Sacramento esposto, apparve Gesù, e le fece vedere il suo Cuore.

Era questo tutto investito di fiamme, circondato da una corona di spine, squarciato da una ferita laterale, e con una croce piantata sopra. “Vedi, le disse Gesù, vedi questo cuore che si strugge d’amore per gli uomini, ciò nonostante non riceve che ingratitudine e oltraggi. Questo cuore è sempre disposto a versare grazie e benedizioni sopra di tutti; ma gli oltraggi continui che mi fanno, ne impediscono la diffusione. Pensa tu dunque a riparare un sì lacrimevole disordine, e fa che il venerdì successivo (nell’ottava consacrata all’onore del mio Divin Corpo e Sangue), sia specialmente consacrato all’onore del mio Divin Cuore, riparando con onorevole ammenda e devota comunione le offese che ricevo nella divina Eucaristia. Io spargerò abbondanti benedizioni su quanti mi presteranno questo culto; e a te affido l’incarico di far conoscere ed eseguire il mio volere”. Margherita si accinse all’adempimento della volontà di Gesù.

Già tempo prima il Signore aveva cominciato a seminare questo suo progetto con alcune donne. Nei primi anni del XIII secolo, alcune monache tedesche (Matilde di Hackborne e Gertrude di Helfta) testimoniarono apparizioni private. L’impulso di queste due mistiche diede poi vita a una grande fioritura di santi devoti e propagatori: Claudio della Colombiere, Ignazio di Loyola, san Giovanni Eudes, Francesco di Sales, tra gli altri.

Nel 1672, 350 anni orsono, viene concessa per la prima volta (dal vescovo di Rennes) la festa liturgica al Sacratissimo Cuore di Gesù. Papa Pio IX, devotissimo, nel 1856 estese a tutta la Chiesa la solennità. Importanti nello sviluppo della devozione al Sacro Cuore sono state scritte alcune encicliche: Annum Sacrum del 1889,di Leone XIII, Miserentissimus Redemptor del 1928, di Pio XI e soprattutto Haurietis Aquas del 1956 di Pio XII.