La storia del Cesena calcio. La prima partita sotto la presidenza di Dino Manuzzi

Tanti i giocatori famosi con la dirigenza di Manuzzi

Maceratese - Cesena del 24 gennaio 1965. Foto AC Cesena 1940
Maceratese - Cesena del 24 gennaio 1965. Foto AC Cesena 1940

A lui successe il nipote, Edmeo Lugaresi. Entrambe furono tra le presidenze più longeve

Quando i bianconeri disputarono la prima partita sotto la guida del “Presidentissimo”

Era il 20 settembre 1964, in occasione di Cesena-Maceratese 0-0 di serie C. I bianconeri scesero in campo per la prima volta sotto la presidenza dell’indimenticabile Dino Manuzzi.

La partita

Era la prima giornata del girone B della serie C 1964-1965, il Cesena di Renato Lucchi pareggiò in casa per 0-0 contro la Maceratese di Vincenzo Monaldi. La partita, arbitrata da Francesco Ghirardello, inaugurò la presidenza più vincente e più amata del “Cavalluccio”, quella del mitico Dino Manuzzi. Famoso imprenditore ortofrutticolo, comprò un Cesena in difficoltà finanziarie nel 1964 per 64 milioni di lire, su richiesta dell’allora sindaco e suo consuocero Antonio Manuzzi.

Il Cesena del “Presidentissimo”

Secondo presidente della compagine del Savio dopo il fondatore Alberto Rognoni, guidò il Cesena per 16 anni dal 1964 al 1980, diventando il “Presidentissimo” e il terzo presidente più longevo dopo i 24 anni di Rognoni e i 22 di Edmeo Lugaresi. Con lui, il Cesena conquistò 13 salvezze nel calcio professionistico, una promozione in serie B nel 1968 (la prima sul campo, dopo quella d’ufficio nel 1946), una promozione in serie A nel 1973 (la prima), tre salvezze consecutive nella massima serie e una qualificazione alla Coppa Uefa nel 1976. Sotto Manuzzi si alternarono 17 allenatori e famosi calciatori come Giampiero Ceccarelli, Paolo Ammoniaci, Claudio Mantovani, Ariedo Braida (che vincerà tutto da dirigente di Milan e Barcellona), Pierluigi Cera (vincitore dello scudetto con il Cagliari), Mario Frustalupi (vincitore dello scudetto con Inter e Lazio), Giancarlo Oddi (vincitore dello scudetto con la Lazio) e tanti altri.

La folle idea Riva

Nell’ottobre 1974, Manuzzi imbastì una seria trattativa per portare al Cesena Gigi Riva. Per “Rombo di tuono” arrivò a offrire al Cagliari mezzo miliardo di lire più i cartellini di Sergio Zuccheri, Francesco Rizzo e Antonio Bordon (quest’ultimo appena acquistato dal Genoa) e alla compagna del calciatore un lavoro in una boutique di Milano Marittima. La società dei “Quattro Mori” rifiutò e Riva rimase in Sardegna. Per problemi di salute, si dimise nel maggio 1980 e lasciò la società in mano al nipote Edmeo Lugaresi. Morì il 29 maggio 1982 a Bologna e in seguito gli fu intitolato lo stadio di Cesena.

Curiosità

Il carattere genuino di Dino Manuzzi ispirò il personaggio di Benito Fornaciari, interpretato da Alberto Sordi nel film “Il presidente del Borgorosso Football Club”, diretto da Luigi Filippo D’Amico nel 1970.

Il Cesena e la Maceratese nel 1964-1965

Alla fine di quel campionato, sia il Cesena che la Maceratese si salvarono: i romagnoli da noni con 33 punti e i marchigiani da sedicesimi con 26 punti.