La Verna. La fede, la bellezza nella famiglia

Al rientro dalla tre giorni a La Verna, presso la casa di spiritualità della suore della Sacra famiglia, che si è tenuta dal 2 al 4 agosto scorsi, pubblichiamo la testimonianza degli sposi Giulia e William Vernocchi. 

Rieccoci. Rieccoci sul monte della Verna. Rieccoci nella casa di spiritualità “la Roccia” delle suore della Sacra Famiglia. Rieccoci, pronti ad ascoltare il Signore là dove san Francesco ricevette le stigmate.

Un appuntamento fisso, nel cuore dell’estate, per le famiglie della diocesi che sentono il bisogno di fermarsi, il bisogno di silenzio, il bisogno di Dio, in un’esperienza di fraternità con altre famiglie. E qui si ritrovano amici e si fanno nuovi incontri, e si scopre che condividere la vita apre il cuore.

Quest’anno il tema della tre giorni, dal 2 al 4 agosto scorsi, è stato la fede, “la fede nella famiglia”.

Siamo partiti dalla samaritana, dal suo incontro con Gesù che l’aspetta al pozzo, che la precede e che la conduce alla fede. Abbiamo riflettuto sul nostro vissuto di coppia e di famiglia, soffermandoci su quei momenti in cui abbiamo sentito che affidarci al Signore era l’unico modo per andare avanti. Infatti, avere fede vuol dire affidarsi al Signore invece di contare solo sulle proprie forze, come i discepoli sulla barca, nella tempesta, che pensano di dominare il mare ma poi si accorgono che stanno per annegare (Mc 4, 35-41). E hanno paura. Dice papa Francesco che la grande nemica della fede è la paura. Ma essere cristiani vuol dire accogliere e custodire il legame con Dio, grazie al quale non si è mai soli. È sapere che Gesù è sulla barca con noi per affrontare la vita, un giorno alla volta, pregando il Signore di avere le forze per quel giorno, con fiducia, che “ciascun giorno basta la sua pena”. Infine abbiamo concluso con la memoria del nostro battesimo, perché è lì che abbiamo ricevuto il dono della fede.

Ma la famiglia non è una scelta di vita contemplativa, isolata. Al contrario è inserita nel mondo, nella relazione con gli altri. Non sono mancati i giochi insieme, le chiacchiere, le risate, gli ottimi pranzi delle cuoche, generose volontarie che hanno permesso a noi di restare ai piedi di Gesù mentre loro pensavano a “che cosa mangeremo”. Tutte questi fatti hanno reso questa esperienza speciale e unica. Perciò grazie alle suore che ci hanno accompagnato, grazie a tutti noi partecipanti perché siamo stati comunità gli uni per gli altri. Grazie al nostro vescovo che è stato con noi nella giornata di sabato e ha celebrato con noi la santa Messa. Non resta che dire: “Al prossimo anno”.

Giulia e William Vernocchi

Resta aggiornato iscrivendoti al canale WhatsApp del Corriere Cesenate. Clicca su questo link