Cesena
La zona di Porta Santi, un potenziale culturale inespresso
Fare comunità e rivitalizzare un lungo in un periodo in cui si è distanti gli uni dagli altri. Al via ‘Cresce solo se sognata’, iniziativa volta a esplorare l’ultimo lembo del centro storico di Cesena, compreso tra Palazzo Guidi e Porta Santi: un tragitto di 300 metri dal potenziale culturale a oggi inespresso eppure ricco di sorprese. È il progetto di Cesena Comics & Stories vincitore del bando ‘Giovani per il territorio’ di Patrimonio culturale Emilia-Romagna (l’ex Ibc) in collaborazione con il Comune. “Si parte dalla considerazione che le città, proprio come le persone, crescono solo se sognate e immaginate. Il pensiero collettivo permette di definire i contorni di quello che sarà il tessuto sociale di un luogo”, spiega Elisa Rocchi di Cesena Comics & Stories.
Da oggi fuori dalle abitazioni di corso Comandini, via Mura Eugenio Valzania e via Mura Giardino Pubblico è stata appesa la bandiera, scelta con una consultazione pubblica, che identifica l’area di Porta Santi. In primavera il tratto stradale sarà arricchito da illustrazioni legate al tema della porta e della soglia create da dieci giovani artisti che, attraverso segno e colore, racconteranno in immagini i versi dei più amati poeti cesenati. Sempre a marzo saranno attivate due app (una dedicata ai giovani e adulti e l’altra ai più piccoli) con contenuti storici e architettonici fruibili con smartphone e tablet. In particolare il percorso per i bambini approfondirà il tema della sostenibilità ambientale e del recupero del patrimonio culturale cittadino tramite un piccolo gioco e una caccia al tesoro.
“Attraverso suggestioni visive, sonore e letterarie i cittadini saranno guidati alla scoperta del territorio, in uno scambio tra passato e contemporaneità ─ prosegue Elisa Rocchi ─ . In questo modo si ambisce ad alimentare la frequentazione dell’area, cercando di implementare le relazioni sociali tra la comunità residente e lavorativa e nuovi esploratori urbani. Dallo scambio di sguardi e immaginari siamo sicuri possa nascere un fermento creativo in grado di destare dal suo torpore l’intera zona, storicamente porta di ingresso e uscita della città”.