L’associazione “Porte aperte Romagna” piange uno dei suoi fondatori

L’associazione “Porte aperte Romagna” piange Valerio Cellini, che si è spento ieri notte a Ravenna dopo una lunga e difficile malattia. Aveva 84 anni. Nel 1995 è stato, insieme a Giancarlo Castagnoli, tra i fondatori dell’associazione di volontariato per la salute mentale nata a Ravenna al fine di promuovere l’applicazione corretta e integrale della legge 180, la cosiddetta “Legge Basaglia”, che nel 1978 ha decretato la chiusura dei manicomi e l’affidamento delle persone sofferenti di disturbi psichici ai Servizi sanitari e sociali territoriali. Col suo fondamentale apporto, l’associazione ha progressivamente esteso il suo impegno creando nuclei di volontari nel faentino e nel lughese oltre che a Cesena e Forlì.

Sotto la sua guida l’associazione, formata per la maggior parte da familiari, ha sviluppato azioni e lotte per la concreta difesa dei diritti delle persone sofferenti, per una sempre più piena rispondenza dei servizi ai loro bisogni. “Oltre a seguire con grande sensibilità e umanità le situazioni delle singole famiglie, Valerio si è battuto con grande tenacia per una salute mentale di comunità, per servizi che, assieme agli altri attori istituzionali e sociali del territorio, riescano a farsi carico dell’intero progetto di vita delle persone: formazione-lavoro, abitazione, integrazione e inserimento sociale”, ricorda Enzo Morgagni, presidente di “Porte aperte Romagna”.