Lattuca: “Un miliardo di euro da sbloccare in favore di famiglie e imprese”

«Bisogna togliere un miliardo di euro dal binario morto, affidando queste risorse al generale Figliuolo perché vadano a famiglie e imprese colpite dall’alluvione». La proposta è stata illustrata alla stampa oggi pomeriggio dal sindaco di Cesena Enzo Lattuca, che è anche delegato del presidente nazionale Anci (Comuni italiani) alla Cabina di coordinamento per la ricostruzione istituita dal Governo.

Le risorse cui fa riferimento il primo cittadino cesenate sono quelle del primo decreto alluvione: 900 milioni per gli ammortizzatori sociali (come la Cassa integrazione) e 300 milioni a favore delle aziende esportatrici.

«Non vogliamo certo togliere gli ammortizzatori sociali alle imprese – ha sottolineato Lattuca –. Anzi, ci sono realtà che avranno bisogno di essi anche al di là del termine attuale, fissato per ora al 31 agosto. Penso alle Terme di Fratta o all’ippodromo di Cesena. I dati però ci dicono che gran parte di questi fondi è rimasta inutilizzata, stimiamo che il 90 per cento di essi non saranno spesi. Così facendo tornerebbero nel bilancio ordinario dello Stato, in capo al ministero del Lavoro o alla Farnesina nel caso dei fondi export. Sarebbe una beffa».

Di qui l’idea del sindaco di affidare queste somme al commissario straordinario per l’emergenza alluvione, il generale Francesco Paolo Figliuolo: «Trattandosi di somme provenienti dal bilancio ordinario non sarebbero vincolate agli investimenti. Il commissario potrebbe utilizzarle a favore di famiglie e imprese nel giro di qualche settimana».

La proposta di Lattuca sarà condivisa domani in Regione con le parti sociali.

Ma, sul sostegno agli alluvionati, il sindaco si spinge oltre: «Si potrebbe portare il bonus ristrutturazioni dall’attuale 50 per cento all’80-90 per cento per chi è stato colpito dall’alluvione, con possibilità di cedere il credito fiscale. Non a tutti i residenti, indiscriminatamente, ma solo a chi ha subito danni. A Cesena sono stati censiti tutti».

A proposito di censimenti, al Comune risulta che l’80 per cento delle famiglie alluvionate sia tornato nella propria abitazione: «Questo dato però non deve trarre in inganno. Molti sono letteralmente accampati in casa, con più persone in poche stanze, tanto era il desiderio di tornare». Situazioni che rendono ancora più urgente lo sblocco di risorse in favore delle vittime della tragedia del maggio scorso.