Le letture della domenica: il Signore porterà sulla terra il fuoco divino…

Un giorno d’estate: in Europa e in America i roghi divampano da nord a sud; senza dimenticare lo spettacolo infernale dell’Etna. Allora, cosa pensiamo del Vangelo di oggi: “Sono venuto a portare fuoco sulla terra”?(v. 49). 

Sappiamo che negli “ultimi tempi” il Signore porterà sulla terra il fuoco divino, il suo giudizio. Per capire bisogna partire dall’Antico Testamento. A) Il fuoco simboleggia la parola di Dio pronunciata dal profeta, per es. Elia: Allora sorse Elia profeta, come un fuoco; la sua parola bruciava come fiaccola (Sir 48,1). Si tratterebbe, quindi, della parola di Cristo, che è come un fuoco che penetra nella parte più intima della coscienza umana (Eb 4,12). B) Il fuoco può riferirsi al giudizio divino purificatore: Poiché, ecco, il Signore viene con il fuoco … con il fuoco infatti il Signore farà giustizia (Is 66,15-16). Per questo Gesù è stato inviato: in ordine all’imminente giudizio di Dio, ma prima viene l’azione dello Spirito Santo.

Riassumendo le due interpretazioni, potremmo dire: nella parola di Gesù e poi nella sua glorificazione scende il fuoco dello Spirito anticipando il fuoco del giudizio divino. Il v. 50 parla di un battesimo come di un evento che riguarda la persona di Gesù: allude alla sua morte. Gesù si sente come travolto dalla sofferenza; si sente come sommerso dall’angoscia della passione che si avvicina. Parlando di Gesù, Giovanni Battista dice: Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco (Lc 3,16). Un altra sorpresa la troviamo nei versetti 50-53, dove Gesù afferma che non è venuto a portare pace, ma divisione. Perché? Il Messia non viene a portare pace? Certo che sì. La missione di Gesù dovrà penetrare la corteccia di un mondo che è il regno di Satana: regno della menzogna, dell’odio, del male, di una realtà che rifiuta l’amore di Dio. Egli non ha la bacchetta magica in mano per poter cambiare il cuore degli uomini. Perciò le tribolazioni e i conflitti non mancheranno. La presenza di Gesù provocherà divisioni perfino nell’ambito della famiglia e delle amicizie. Attenzione a certe “ammucchiate”. È bello ricordare quello che ci dice la Genesi: l’uomo lascerà suo padre e sua madre (2,24); sì, bisogna avere il coraggio di iniziare una nuova famiglia.

Dal punto di vista della fede, come dice Gesù, fra i membri della famiglia possono nascere grosse tensioni, e non tutti possono avere gli stessi sentimenti religiosi. Si consiglia, allora, chiarezza, rispetto, testimonianza gioiosa, molta preghiera per l’altro, senza mormorare continuamente: “ah, perché non fa come me”.