Le notizie del giorno: migranti e rifugiati, Giornata famiglia, economia Ue, Giovanni Paolo II, Coronavirus in America Latina, Ezio Bosso

Papa Francesco: “la pandemia ci ha ricordato come siamo tutti nella stessa barca”

“Dio non ha voluto che le risorse del nostro pianeta fossero a beneficio solo di alcuni. No, questo non l’ha voluto il Signore!”. Nella parte centrale del messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, Papa Francesco lancia quasi un grido. “Dobbiamo imparare a condividere per crescere insieme, senza lasciare fuori nessuno”, l’appello, sulla scorta della vita della prima comunità cristiana, che ha avuto nella condivisione uno dei suoi elementi fondanti. “La pandemia ci ha ricordato come siamo tutti sulla stessa barca”, l’appello che rilancia il momento di preghiera del 27 marzo scorso, in una piazza San Pietro vuota e bagnata dalla pioggia. “Ritrovarci ad avere preoccupazioni e timori comuni ci ha dimostrato ancora una volta che nessuno si salva da solo”, prosegue Francesco: “per crescere davvero dobbiamo crescere insieme, condividendo quello che abbiamo”. (clicca qui)

Papa Francesco: a Santa Marta, “preghiamo per le famiglie”

“Oggi è la Giornata mondiale della famiglia: preghiamo per le famiglie, perché cresca nelle famiglie lo Spirito del Signore, lo spirito di amore, di rispetto, di libertà”. È la preghiera con cui il Papa ha introdotto la messa trasmessa in diretta da Santa Marta e offerta per tutti coloro che soffrono a causa del coronavirus. (clicca qui)

Coronavirus Covid-19: dal 18 maggio via libera anche alle pratiche religiose non cattoliche nel rispetto delle misure sanitarie

Via libera dal 18 maggio anche alle pratiche religiose non cattoliche (ebrei, chiese cristiane, musulmani, induisti, buddisti, Bahai, Sikh) nel rispetto delle misure di sicurezza sanitarie previste per l’emergenza coronavirus. Tra queste, distanziamento sociale, obbligo di usare mascherine e dispositivi di protezione, igienizzazione dei luoghi di preghiera. Le regole da seguire sono scrupolosamente contenute nei protocolli sottoscritti, oggi, a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e dai rappresentati di comunità di fede presenti in Italia, anche non firmatarie di intese con lo Stato. I protocolli sono stati sottoscritti con: Comunità ebraiche; Comunità delle Chiese di Gesù Cristo e dei Santi e degli ultimi giorni; Comunità islamiche; Confessioni induista, buddista, Bahai, Sikh; Chiese protestante, evangelica, anglicana; Comunità ortodosse. (clicca qui)

Parlamento Ue: duemila miliardi per il “fondo di ripresa e trasformazione” dell’economia europea. Attenzione alla dimensione sociale

“I cittadini europei devono essere posti al centro della strategia di ripresa” e ogni iniziativa in tal senso deve presentare “una forte dimensione sociale, affrontare le disuguaglianze sociali ed economiche e le esigenze di coloro che sono stati più duramente colpiti dalla crisi”. Lo si legge nella risoluzione approvata oggi dal Parlamento in seduta plenaria (videoconferenza) con 505 voti favorevoli, 119 contrari e 69 astensioni. Il Parlamento indica che il nuovo “fondo di ripresa e trasformazione” dovrebbe avere una dimensione di duemila miliardi di euro, essere finanziato “attraverso l’emissione di obbligazioni a lungo termine” ed essere erogato “attraverso prestiti e, soprattutto, attraverso sovvenzioni, pagamenti diretti per investimenti e capitale proprio”. Il piano di ripresa deve essere “fornito in aggiunta al prossimo Quadro finanziario pluriennale (Qfp), ossia il bilancio a lungo termine dell’Ue, e non a scapito dei programmi comunitari esistenti e futuri”. (clicca qui)

Giovanni Paolo II: monsignor Oder (postulatore), “nella sua famiglia una catena di santità”

“L’apertura del processo di beatificazione dei genitori di san Giovanni Paolo II rivela nella sua famiglia una catena di santità”. Lo ha detto stamani mons. Slawomir Oder, postulatore prima della causa di beatificazione e canonizzazione del Papa polacco e adesso di quella dei suoi genitori, Emilia Kaczorowska e Karol Wojtyla, durante una videoconferenza con i giornalisti, organizzata da Iscom. Ricordando che “il fatto di proporre la causa di beatificazione di una coppia di coniugi non è una novità nella Chiesa”, il sacerdote ha indicato il profilo di una “famiglia modesta soprattutto da un punto di vista economico”, ma che “viveva questo aspetto con serenità”. Osservando i tratti principali della famiglia, il postulatore li ha passati in rassegna: “sacrificio, onestà, umiltà, fiducia nella provvidenza, spiritualità popolare”. E quest’ultima “rimane un’impronta sulla quale Giovanni Paolo II è riuscito a costruire un castello di finezza intellettuale e profondità spirituale”. “Questa famiglia rientra nel quadro della santità della porta accanto”, ha aggiunto. (clicca qui)

Coronavirus Covid-19: America Latina e Caraibi, oltre 450mila contagi e 25mila morti. Monsignor Azuaje (Caritas continentale), “non dare le spalle ai più poveri”

“Questa situazione della pandemia del Covid-19 rende più evidenti le conseguenze di una struttura diseguale e storica in America Latina e Caraibi, che impone ai popoli innumerevoli segregazioni e ferite”. Lo scrive in una nota il presidente della Caritas di America Latina e Caraibi, mons. José Luis Azuaje, arcivescovo di Maracaibo e presidente della Conferenza episcopale venezuelana. Un appello che giunge nel giorno in cui nell’area si superano i 450mila contagi (precisamente 452.952) e i 25mila morti (esattamente 25.738), con un aumento record di oltre 14mila contagi e oltre 800 morti in un solo giorno in Brasile. Mons. Azuaje fa presente che diversi governi dell’America Latina e dei Caraibi stanno dando la priorità “al risparmio in alcuni settori dominanti, che sono collegati ai mercati finanziari” con “il rischio di approfondire disuguaglianze e vulnerabilità”. Ma “non possiamo permetterci di scrivere la storia presente e futura dando le spalle alla sofferenza di così tante persone”. (clicca qui)

Ezio Bosso: morto a 48 anni, dal 2011 conviveva con una malattia neurodegenerativa. Mattarella ne ha ricordato “l’estro e la passione” e “l’indomabile carica umana”

È morto nella sua casa di Bologna il compositore, pianista e direttore d’orchestra Ezio Bosso. Aveva 48 anni. Bosso era nato a Torino il 13 settembre 1971 e si era avvicinato alla musica all’età di 4 anni. Nel 2011 era stato operato al cervello per l’asportazione di un tumore ed è stato anche colpito da una sindrome autoimmune. “Sono rimasto molto colpito dalla prematura scomparsa del maestro Ezio Bosso”, ha commentato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha voluto “ricordarne l’estro e la passione intensa che metteva nella musica, missione della sua vita, e la sua indomabile carica umana”. Per il ministro per i Beni e le attività culturali, Dario Franceschini, “scompare un grande artista che ha fatto della sua vita un messaggio di forza e di speranza. Un uomo profondo e generoso, un artista esplosivo capace di trasmettere la gioia di suonare e la passione per la musica”. (clicca qui)