Le notizie del giorno: Papa su donne, Consiglio europeo, migranti e rifugiati, insegnanti religione, Covid-19, Irlanda del Nord, Australia

Papa Francesco: “da come trattiamo il corpo della donna comprendiamo il nostro livello di umanità”

“Oggi, Giornata per l’eliminazione della violenza sessuale nei conflitti, ricordiamo che la donna racchiude in sé la custodia della vita, la comunione con tutto, il prendersi cura di tutto. Da come trattiamo il corpo della donna comprendiamo il nostro livello di umanità”. Questo il tweet pubblicato oggi da Papa Francesco.

Consiglio europeo: Recovery Plan e bilancio, decisioni rinviate a metà luglio. Michel, “consenso emergente ma differenze su vari punti”

Tutto come previsto al Consiglio europeo in videoconferenza svoltosi oggi tra i 27 capi di Stato e di governo Ue. All’ordine del giorno figuravano il Recovery Plan e il Quadro finanziario pluriennale, strumenti per affrontare la recessione dovuta alla pandemia. Nessun accordo raggiunto, semmai una intesa di massima sulla necessità di azioni decise e rapide e un rinvio al prossimo summit in presenza che si terrà a metà luglio. Una parte della discussione si è poi incentrata sui negoziati per il Brexit che sono al momento in stallo, salvo la certezza che il regno Unito cesserà di far parte della “casa comune” il prossimo 31 dicembre. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in una breve conferenza stampa conclusiva, ha affermato: “Sul Recovery Fund e il bilancio pluriennale esiste un consenso emergente ma allo stesso tempo non dobbiamo sottostimare le differenze di visione su diversi punti”. Per questo “è necessario continuare la discussione”. Dal canto suo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: “La prima discussione è stata molto positiva”. 

Ue: “migranti, sfollati e apolidi ancora più a rischio per la pandemia. L’integrazione è una priorità”

“La lotta è ancora più dura per i rifugiati, gli sfollati interni, i migranti e gli apolidi: con un accesso limitato o senza accesso alle cure mediche e ai meccanismi di protezione, queste persone sono più vulnerabili agli effetti della pandemia globale”. Lo hanno scritto in una dichiarazione congiunta Commissione europea e Alto rappresentante Ue, alla vigilia della Giornata mondiale del rifugiato, per richiamare l’attenzione su questa realtà che nel mondo coinvolge una persona su 97: 80 milioni sono gli sfollati a causa di conflitti e persecuzioni. “Il coronavirus non discrimina tra le persone e non conosce confini” si legge nel testo ma “è essenziale” che anche durante la pandemia, “i bisognosi possano continuare ad accedere alle procedure di protezione internazionale e trovare rifugio, anche attraverso il reinsediamento” e che “i Paesi più esposti, compresi quelli che ospitano migliaia di rifugiati, siano aiutati ad affrontare le difficoltà che incontrano”. “L’integrazione è una priorità per questa Commissione”, si legge ancora, come testimoniano le “misure per garantire che le persone appena arrivate abbiano accesso a servizi essenziali quali istruzione, assistenza sociale, assistenza sanitaria e alloggio”. 

Coronavirus Covid-19: Protezione civile, attualmente 21.543 persone positive e 161 pazienti in terapia intensiva. Da ieri altri 47 decessi

In Italia a oggi, 19 giugno, il totale delle persone che hanno contratto il coronavirus Covid-19 è di 238.011, con un incremento rispetto a ieri di 251 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 21.543, con una decrescita di 1.558 assistiti rispetto a ieri. Questi i dati aggiornati diffusi dal Dipartimento della Protezione civile. Tra gli attualmente positivi, “161 sono in cura presso le terapie intensive, con un decremento di 7 pazienti rispetto a ieri. 2.632 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 235 pazienti rispetto a ieri. 18.750 persone, pari all’87% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi”. Rispetto a ieri, “i deceduti sono 47 e portano il totale a 34.561” mentre “il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 181.907, con un incremento di 1.363 persone rispetto a ieri”. Dal monitoraggio sulla situazione Covid-19 relativo al periodo 8-14 giugno 2020, coordinato da ministero della Salute e Istituto superiore di sanità, emerge che il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da Sars-CoV-2 in Italia rimane a bassa criticità con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni (periodo 8/6-14/6) di 6.03 per 100.000 abitanti ma a livello nazionale, si osserva un lieve aumento nel numero di nuovi casi, soprattutto in alcune aree. 

Irlanda del Nord: riapertura chiese dal 29 giugno, parrocchie al lavoro per garantire sicurezza

Soddisfazione viene espressa dall’arcivescovo Eamon Martin, primate della Chiesa cattolica di Irlanda, per l’annuncio dato ieri dall’esecutivo dell’Irlanda del Nord sulla possibilità di apertura delle chiese per il culto pubblico a partire dal 29 giugno. L’arcivescovo ricorda il lavoro fino ad oggi svolto dalle parrocchie in vista di una loro apertura “per garantire che i nostri spazi sacri siano il più sicuri possibile” e parla di un ritorno “prudente” che sarà fatto con “un attento monitoraggio della situazione”. Da un confronto che l’arcivescovo Martin ha avuto con i sacerdoti della sua diocesi di Armagh e Dromore è emerso “un forte desiderio da parte del nostro popolo, dei religiosi e dei sacerdoti di poter celebrare l’Eucaristia e avere accesso agli altri sacramenti, in particolare il battesimo, il matrimonio e la riconciliazione”. 

Australia: Chiesa cattolica, rimandato di un anno il quinto Concilio. A ottobre 2021 la plenaria a Adelaide e a luglio 2022 l’assemblea a Sydney

Doveva cominciare a ottobre 2020 il quinto Concilio della Chiesa cattolica australiana, ma, a motivo della emergenza Covid-19, le due assemblee plenarie sono state rimandate esattamente di un anno, a ottobre 2021 (Adelaide, 3-10 ottobre) e a luglio 2022 (Sydney, 4-9 luglio). Questo cammino della Chiesa australiana è iniziato nel 2018, con una fase di “ascolto e dialogo” a cui hanno partecipato 222mila persone. Nel tempo dell’“ascolto e discernimento” è stato steso un documento tematico che servirà da base per la discussione assembleare, dal titolo “Come Dio ci chiama a essere Chiesa centrata su Cristo in Australia che sia missionaria ed evangelizzatrice?”. Nel mese di marzo sono anche stati resi noti i nomi dei 250 delegati che parteciperanno all’Assemblea. “La modifica di un anno alla nostra linea temporale iniziale concede a ciascuno di noi l’opportunità di un periodo di discernimento individuale e collettivo verso la prima assemblea più esteso di quanto altrimenti avremmo avuto”, ha commentato l’arcivescovo Timothy Costelloe, presidente del Concilio plenario.