Dal Mondo
Le notizie del giorno: vescovi Nicaragua, Mattarella su bambina ferita, Rei, messa padre Hamel, incontro mondiale famiglie
Nicaragua: lettera dei vescovi a Ortega, dalla risposta dipenderà la prosecuzione del Dialogo nazionale
Nessun, al momento, pubblico comunicato, ma una lettera riservata al presidente Daniel Ortega. Così i vescovi nicaraguensi cercano di alimentare la flebile fiamma del dialogo in un Paese che vive sempre più nella violenza e nel terrore, a causa degli attacchi delle forze paramilitari che, dopo aver – la scorsa settimana – riconquistato Masaya, negli ultimi giorni hanno messo nel mirino un altro avamposto della resistenza, la città di Jinotega, rimuovendo nel barrio Sandino le ultime barricate erette dai manifestanti che erano rimaste nel Paese.Ieri – mentre dalle opposizioni veniva proclamata per sabato prossimo una manifestazione di appoggio alla Chiesa cattolica nicaraguense dopo gli attacchi, sia fisici che verbali, di Ortega e delle forze a lui legate – è dunque trapelata la notizia che i vescovi hanno scritto direttamente al presidente. I contenuti della missiva sono rimasti riservati, ma evidentemente, è stato chiesto a Ortega se la Conferenza episcopale è ancora gradita nel suo ruolo di mediatrice e testimone. Era stato proprio il presidente, a fine aprile, a chiedere ai vescovi di svolgere tali funzioni al tavolo del Dialogo nazionale. Ma la scorsa settimana Ortega ha rivolto un pesante attacco proprio ai vescovi, definendoli “golpisti” e sconfessando su tutta la linea la “road map” che avevano provato a immaginare per il pieno ristabilimento della pace e della vita democratica, a partire dall’anticipo delle elezioni presidenziali alla primavera del 2019. Insomma, una contraddizione che l’Episcopato chiede di chiarire in via preliminare. (clicca qui)
Italia: Mattarella, “barbarie contro bambina di un anno suscita indignazione”
La “reputazione” del Paese “è un bene comune, collettivo. Indisponibile. Sottratto a interessi di parte perché costruito, nel tempo, con il contributo del nostro popolo”. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia di consegna del Ventaglio da parte dell’Associazione stampa parlamentare svoltasi al Quirinale. “È patrimonio di storia, di cultura, di valori – ha proseguito Mattarella – che disegna il ruolo dell’Italia nella comunità internazionale. Ovunque si vada si registra un gran desiderio di collaborazione ed interlocuzione stretta e concreta con l’Italia. Tutto ciò che intacca questo patrimonio ferisce l’intera comunità”. Il Capo dello Stato ha poi rivelato che “mi ha molto colpito un fatto di cronaca di questi giorni”: “L’Italia – ha ammonito – non può assomigliare al Far West, dove un tale compra un fucile e spara dal balcone colpendo una bambina di un anno, rovinandone la salute e il futuro. Questa è barbarie e deve suscitare indignazione”. (clicca qui)
Inps: nei primi sei mesi di applicazione il Reddito d’inclusione ha raggiunto 841mila persone
Nel primo semestre dell’anno i benefici economici del Rei (Reddito d’inclusione), attivo proprio dall’inizio del 2018, hanno raggiunto 267mila nuclei familiari, pari a 841mila persone. Nel comunicare questo dato, l’Inps sottolinea che altri 44 mila nuclei familiari hanno ricevuto il trattamento previsto dal Sia (la misura precedente che ha fatto da battistrada), non ancora trasformato in Rei. Quindi in totale sono circa 311mila i nuclei che sono stati raggiunti dalle misure nazionali contro la povertà, con il coinvolgimento di oltre un milione di persone. C’è poi da tener conto che dal 1° giugno, come già previsto in partenza, i requisiti per chiedere il Rei si sono allargati e il numero dei potenziali beneficiari è quindi destinato a crescere (la stima è di altri 200 mila nuclei). Com’è noto, il principale problema del Rei (che rappresenta la prima misura universale di lotta alla povertà in Italia) è dato dalle risorse finanziarie limitate: l’importo medio mensile erogato è stato di 308 euro, con un minimo in Valle d’Aosta (242 euro) e un massimo in Campania (338 euro). Nelle regioni meridionali si concentra il 70% dei benefici erogati in base al Rei. L’importo medio varia a seconda della composizione del nucleo familiare – sottolinea la nota dell’Inps – passando da 178 euro per i nuclei con un solo componente a 435 euro per i nuclei con sei o più componenti. Il 63% dei nuclei beneficiari del Rei ha al suo interno dei minori, il 18% è costituito da nuclei con disabili. (clicca qui)
Francia: messa per padre Hamel a due anni dall’assassinio. Mons. Lebrun, “servitore fedele” nella Chiesa e nella città
Messa di commemorazione a due anni dall’assassinio di padre Jacques Hamel, questa mattina a Saint-Étienne-du-Rouvray, nella chiesa e nell’ora in cui padre Hamel fu colpito a morte mentre celebrava. A presiedere la celebrazione oggi l’arcivescovo di Rouen, Dominique Lebrun. “Padre Hamel irradiava con il suo esempio, l’esempio di un servitore fedele e discreto, nel cuore della famiglia, della sua parrocchia, nel cuore di questa città”. E ha proseguito: “Abbiamo accolto a sufficienza ciò che Jacques Hamel voleva trasmettere? La tentazione è forte di voler reinventare la vita. È la tentazione dell’orgoglio”. Intanto si è aperto il processo di canonizzazione del sacerdote. Postulatore della causa è padre Paul Vigouroux e, ha riferito mons. Lebrun stamane, sono state trovate centinaia e centinaia di omelie scritte da padre Hamel, “brevi, ordinate, che spiegavano semplicemente il Vangelo, instancabilmente”. Intorno alle 9.55, dopo aver distribuito la comunione, come riferisce il quotidiano La Croix, mons. Lebrun si è fermato e ha dichiarato: “Come raccontano i testimoni, è a questo punto della messa che è avvenuta la tragedia”. È seguito un lungo momento di silenzio. Alla messa ha partecipato anche la sorella del sacerdote assassinato, Roselyne Hamel. Dopo la celebrazione, alle 10.30, sulla piazza di Saint-Étienne-du-Rouvray la “cerimonia repubblicana per la pace e la fraternità”. (clicca qui)
Incontro mondiale famiglie: don Gentili (Cei), “vedremo un fiume di grazia inondare le vie di Dublino”
Dal IX Incontro mondiale delle famiglie (#WMOF2018) in programma dal 21 al 26 agosto a Dublino sul tema “Il Vangelo della famiglia: gioia per il mondo”, don Paolo Gentili, direttore dell’ Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia della Cei, che parteciperà all’appuntamento all’interno della delegazione ufficiale della Chiesa italiana, si attende “nuove vie pastorali di annuncio del sacramento del matrimonio”. Il sacerdote ne ha seguito l’iter di preparazione e in un’intervista al Sir spiega che “la parola chiave emersa è accompagnamento. La famiglia non può stare sola e l’accompagnamento, soprattutto dei giovani sposi, potrebbe aiutare a superare molte crisi. Per questo il senso dell’incontro è proprio la comunione di cui la famiglia è il segno, ma di cui la Chiesa è il vero sacramento”. Una famiglia, prosegue, “non può camminare senza legarsi in comunione ad altre famiglie. C’è un marchio comunionale nel matrimonio: è la decisione di un uomo e di una donna di diventare, pur nella differenza, una sola carne. Una sorgente che favorisce anche la comunione tra popoli e razze diverse”. “Ma più che parlarne – osserva -, queste cose occorre viverle e raccontarle. Credo che in questa settimana vedremo un fiume di grazia inondare le vie di Dublino. La presenza di famiglie che si aprono alla vita e tentano di vivere alla luce del Vangelo è un segnale di grande dinamismo, di una società nuova che nasce dalla grazia”. (clicca qui)