Le parole di Viali prima di Piacenza-Cesena

Viali si presenta in conferenza leggermente in ritardo: l’allenamento è stato più lungo del solito. Poi, le domande. Sul Piacenza, che il Cesena affronterà domani in trasferta, il tecnico bianconero è molto chiaro: “Incontriamo una squadra esperta che l’anno scorso ha sfiorato la Serie B. Conosco molto bene il loro allenatore. Mi aspetto una squadra che non muore mai, che è sempre in partita; esperta e brava sui calci piazzati. In qualsiasi momento della gara possono colpire. Pregreffi, Paponi e Sestu sono giocatori molto importanti. Lo stile di gioco dovrà essere arrembante, ma con un occhio anche alla fase difensiva. “L’ho detto fin dal primo giorno: il coraggio non deve mancare. Mi piace andare a far la partita, senza troppi calcoli, che in questa categoria sono assurdi. Quando gli altri sono più arrembanti di noi, però, dobbiamo essere comunque attenti a mantenere l’equilibrio”Per quanto riguarda il mercato, Viali è soddisfatto. “L’organico è migliorato, siamo cresciuti a livello d’esperienza. Questo può darci una mano. Lo Faso è stato preso con l’idea che possa essere il craque che era nelle giovanili. Negli ultimi anni ha giocato poco, ma in categorie molto importanti. Secondo noi ha delle caratteristiche che possono portarci soluzioni diverse”.

Il trasferimento delle sue idee di calcio ai giocatori procede con prudenza. “Nell’ultimo periodo la squadra aveva trovato una certa sicurezza. Avevo bisogno di arrivare al match con i giocatori che hanno la mente libera. Le cose sulle quali la squadra aveva già delle certezze le ho lasciate intaccate. Gli allenamenti sono stati intensi”. In ogni caso, la filosofia di gioco di Viali sembra già essere piuttosto chiara. “Gli automatismi vanno martellati. Il risultato può essere figlio della prestazione dominante, che però non è mai la discriminante definitiva per l’eventuale vittoria. Le squadre forti vincono cercando di subire il meno possibile gli errori. La ricetta sono i risultati, per stare meglio. Per me servirebbe tempo, ma ne ho poco. Solo i 90 minuti mi faranno capire su cosa dobbiamo lavorare maggiormente.