Dal Mondo
Le principali notizie dall’Italia e dal mondo. Palermo: violenza razziale, arrestati malviventi italiani. Ue, appello per Idlib, “stop alle armi”
Cronaca/1 Lido di Ostia, denunciati 141 tra medici e paramedici: esami saltando le liste di attesa
Sono 141, tra medici e paramedici, i dipendenti dell’ospedale G.B. Grassi di Lido di Ostia denunciati all’Autorità giudiziaria dai Finanzieri del Comando provinciale di Roma per aver permesso ad amici e parenti di eseguire accertamenti diagnostici completamente gratuiti senza seguire le ordinarie liste di attesa. L’indagine delle Fiamme gialle del 6° Nucleo operativo metropolitano di Roma, diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica capitolina, è iniziata nel novembre 2017 da una denuncia – scrive Adnkronos – presentata nei confronti di un’infermiera del reparto di chirurgia, estendendosi a macchia d’olio in tutto l’ospedale. I militari hanno proceduto a un esame dei tabulati relativi alle prestazioni erogate e all’assunzione di testimonianze, individuando artefici e beneficiari della truffa che, oltre a danneggiare il Servizio sanitario nazionale, ha leso i diritti degli altri utenti i quali, prenotandosi regolarmente al Cup, dovevano attendere il proprio turno prima di sottoporsi a un esame diagnostico.
Cronaca/2 Palermo, malviventi italiani arrestati per spedizione punitiva contro cittadini bengalesi
Con l’accusa di avere aggredito selvaggiamente un gruppo di cittadini bengalesi, la polizia di Stato di Palermo ha eseguito all’alba di oggi un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti “di un nutrito gruppo di malviventi palermitani”. Devono rispondere dei reati di rapina e lesioni, aggravate dall’odio razziale. L’inchiesta è stata condotta dalla Squadra mobile e dal Commissariato di Zisa-Borgo Nuovo “che hanno chiarito dinamica e movente di un grave e cruento episodio, risalente a pochi mesi fa, quando una banda di giovani, armati di mazze da baseball e sedie, fece irruzione in un Market in via Casella e aggredì il titolare, cittadino del Bangladesh e gli avventori presenti, suoi connazionali”. Le vittime furono fatte bersaglio di calci e pugni e una di loro, trascinata nel retrobottega del negozio e malmenata, subì la rapina dell’anello che portava al dito. A motivo di tanta, inusitata violenza, la volontà di portare a termine una vera e propria spedizione punitiva contro un cittadino bengalese, colto per strada in “atteggiamento inopportuno” e per questo già “redarguito oralmente”. “La vittima subì calci e pugni, conditi da espressioni ed epiteti di disprezzo razziale. La violenza del gruppo si estese poi anche a gestore ed avventori, anch’essi bengalesi di un esercizio etnico ove la vittima aveva cercato rifugio”, dicono gli inquirenti.
Consiglio europeo: bilancio pluriennale, nulla di fatto. Dichiarazione su Idlib, “stop alle armi”
Nulla di fatto, come previsto, al Consiglio europeo riunito da ieri a Bruxelles per definire il Quadro finanziario pluriennale 2021-2027. Governi dei 27 divisi quasi su tutto. Si prosegue in mattinata. Il Consiglio ha però sottoscritto una dichiarazione sulla situazione siriana in cui si legge: “La ripresa dell’offensiva militare da parte del regime siriano e dei suoi sostenitori a Idlib, che sta causando enormi sofferenze umane, è inaccettabile. L’Ue invita tutti gli attori a cessare immediatamente le ostilità”. L’Unione europea “esorta tutte le parti del conflitto a rispettare appieno i loro obblighi a norma del diritto internazionale umanitario e del diritto internazionale dei diritti umani e a consentire l’accesso umanitario diretto e senza restrizioni a tutte le persone in stato di bisogno”. La richiesta è “un cessate il fuoco sostenibile”, garantendo la protezione dei civili e attuando pienamente i rispettivi “impegni in conformità del memorandum di Soci del 17 settembre 2018. L’Ue sostiene una soluzione politica credibile in linea con la risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e con il Comunicato di Ginevra”. L’Ue “ribadisce l’appello a che la situazione in Siria sia portata dinanzi alla Corte penale internazionale. L’Ue si impegna a rafforzare l’assistenza umanitaria a favore della popolazione civile, estremamente vulnerabile, nella zona di Idlib”.
Stati Uniti: Tennessee, giustiziato pluriomicida sulla sedia elettrica. Quarta esecuzione da gennaio
Un pluriomicida 58enne, Nicholas Sutton, è stato giustiziato nel Tennessee ieri nonostante i suoi legali avessero chiesto alla Corte suprema una sospensione dell’esecuzione. Nel 1985, mentre scontava una pena all’ergastolo per l’uccisione di sua nonna nel 1979 – quando aveva 18 anni – Sutton, spiega l’Ansa, accoltellò a morte un altro detenuto. L’uomo confessò inoltre alla polizia di avere ucciso altre due persone. I suoi legali avevano chiesto una sospensione dell’esecuzione per buona condotta. Si tratta della quarta esecuzione negli Usa dall’inizio dell’anno. L’uomo ha scelto la sedia elettrica anziché l’iniezione letale.
Bolivia: Corte elettorale suprema invalida la candidatura di Evo Morales al Senato
La Corte elettorale suprema boliviana ha invalidato la candidatura di Evo Morales al Senato perché l’ex presidente, esiliato in Argentina, non adempie all’obbligo di “residenza permanente” nel Paese. Morales aveva lasciato la Bolivia per il Messico dopo essersi dimesso a novembre dopo settimane di proteste contro di lui seguite a controverse elezioni presidenziali. Successivamente si era trasferito in Argentina.