Dal Mondo
Le principali notizie dall’Italia e dal mondo. Pandemia dilaga in America del Sud. Fase 2, turismo e ripresa economica. Yemen fra guerra e Covid
Coronavirus/America Latina: oltre 500mila contagi e 30mila decessi. La pandemia avanza nel continente
Una nuova forte progressione della pandemia in Brasile ha provocato un ulteriore balzo in avanti di ben oltre 20mila casi dei contagi in America Latina che hanno raggiunto quota 543.378, di cui 30.474 morti. È quanto emerge da una statistica rielaborata dall’Ansa per 34 nazioni e territori latinoamericani. Il Brasile continua a bruciare le tappe nell’ambito della pandemia, superando la Gran Bretagna ed attestandosi, con 254.200 contagi e 16.792 morti, al terzo posto nella classifica mondiale, dopo Stati Uniti (1.504.244) e Russia (290.678). Seguono Perù con 94.933 casi di contagio e 2.789 morti, e Messico (51.663 e 5.332). Nella triste classifica con più di 5mila contagi si posizionano quindi Cile (46.059 e 478), Ecuador (33.582 e 2.799), Colombia (16.295 e 592), Repubblica Dominicana (12.725 e 434), Panama (9.606 e 275) e Argentina (8.068 e 374).
Coronavirus/Fase 2: in Grecia riapre l’Acropoli. Ministri degli Esteri europei, confronto sul turismo
Sono passati oltre sessanta giorni dalla sua chiusura al pubblico, ma l’Acropoli di Atene è di nuovo pronta ad accogliere visitatori da tutto il mondo. Alcuni turisti e giornalisti si sono radunati nel famoso sito, il monumento più visitato in Grecia. Ieri i membri del personale che indossavano maschere e scudi di plastica erano sul posto per informare i visitatori sulle norme in materia di distanza sociale, che richiedono a tutti di rimanere a un metro e mezzo l’uno dall’altro. I turisti – segnala un servizio di Euronews – sono incoraggiati a indossare mascherine, che saranno obbligatorie per le guide sul sito. Sono stati installati schermi di separazione e i siti sono stati disinfettati. La Grecia, come gli altri Paesi mediterranei, fra cui l’Italia, contano sul turismo per la ripresa economica. Il turismo in Europa è stato al centro di una videoconferenza svoltasi ieri tra i ministri degli Esteri di diversi Paesi Ue. Luigi Di Maio ha affermato: “Dal 3 giugno l’Italia ripartirà a 360 gradi. Ci si potrà muovere tra le regioni e siamo pronti ad accogliere in sicurezza cittadini europei che vogliono passare le loro ferie in Italia. Le nostre strutture sono pronte, preparate e all’avanguardia”. “È inammissibile che ci siano black list tra Paesi Ue. Se non cambiamo direzione, ci saranno serie ricadute economiche sul comparto turistico di tutti i Paesi europei, non solo dell’Italia”.
Coronavirus/Fase 2: Cina, riparte l’economia assieme all’inquinamento. Le fabbriche inquinano l’aria
L’inquinamento atmosferico della Cina supera per la prima volta i livelli pre-crisi. Lo rivela un sistema di misurazione elaborato dal Crea, il Centro di ricerca sull’energia e l’aria pulita con sede in Finlandia. L’Air Pollution Rebound Tracker, questo è il nome dello strumento utilizzato dai ricercatori, rivela che i livelli di inquinanti atmosferici nocivi per la salute in Cina hanno superato le concentrazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. È la prima volta dall’inizio della pandemia di Covid-19. Questo include le cosiddette polveri sottili Pm2.5, No2, So2 e ozono. Il rimbalzo sembra essere guidato dalle emissioni industriali, in quanto i livelli di inquinamento nelle città più grandi, Pechino e Shanghai, sono ancora inferiori rispetto all’anno scorso. Più in generale, i livelli di inquinamento tendono ad aumentare maggiormente nelle aree in cui la combustione del carbone è la principale fonte d’inquinamento. I livelli di ozono sono vicini al livello record del 2018. Tutti gli occhi sono puntati sulla Cina, come prima grande economia a tornare al lavoro dopo il lockdown. La storia dice che la ripresa dalla crisi finanziaria globale del 2008 e quella dall’epidemia di Sars del 2003 sono state associate ad impennate dell’inquinamento atmosferico e delle emissioni di Co2.
Coronavirus/Guerra: Yemen piegato da cinque anni di conflitto e ora dal Covid-19. Sistema sanitario al collasso
“Piegato da cinque anni di guerra tra lealisti e ribelli houthi, lo Yemen non ha i mezzi per affrontare la pandemia di coronavirus: il sistema sanitario può contare solo 500 ventilatori per la terapia intensiva e 4 laboratori in tutto il Paese in grado di eseguire i test Covid 19”. Lo rivela un servizio di Euronews. “Riceviamo più di 230 persone al giorno, alcune sospette di aver contratto il Covid – dice Mehdi al-Dabi, medico dell’ospedale di Al Kubi –; ci occupiamo ugualmente di tutti i casi che riceviamo”. Aden, sede della capitale provvisoria del governo è stata definita dalle autorità città appestata da Covid ma anche da febbre di Dengue e malaria: i decessi sono aumentati di almeno cinque volte rispetto al normale. Save the Children segnala una media di 50 morti al giorno dal 7 maggio: 86 nelle ultime 24 ore. Il conflitto tra il governo – sostenuto da una coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita – e i ribelli huthi foraggiati dall’Iran, accresce lo stato d’emergenza.
Coronavirus/Politica: Trump affossa l’Oms, “ritardi nella gestione della pandemia e vicinanza alla Cina”
Se l’Oms “non si impegna su sostanziali miglioramenti nei prossimi 30 giorni, renderò definitiva la mia decisione temporanea di sospendere i finanziamenti Usa all’Organizzazione mondiale della sanità e riconsidererò la nostra adesione all’Oms”. È quanto scrive il presidente americano Donald Trump in una lettera inviata al direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, postata su Twitter, in cui il tycoon elenca le accuse sulla gestione della crisi del Covid-19 e l’eccessiva vicinanza alla Cina. “Il fallimento della risposta alla pandemia da parte dell’Oms costa molte vite umane”: è l’atto di accusa del segretario alla sanità americano Alex Azar, che ribadisce la tesi del presidente Donald Trump secondo cui i vertici dell’organizzazione non sono stati tempestivi nel dare l’allarme a causa delle pressioni della Cina.