L’ecologia come paradigma, Cesena che cambia

L’ecologia come infrastruttura di una città prototipo per le best practices della trasformazione.  Una città che cambia paradigma  collocandosi per progettualità al livello delle più avanzate città europee, certamente una delle pochissime in Italia.

L’hanno progettata così la Cesena del futuro e hanno vinto il concorso “Cesena sport city”. Oggi a Cesena Fiera il  team composto da Dagli Esposti architetti Srl, architetto Elisa C. Cattaneo di Ceass srl, ingegner Angelo Bolzoni  di Tnt ingegneria, ingegner Marcello Brugola e dal dottor  Umberto Guerra, ha presentato lo stato di avanzamento del progetto.  All’incontro pubblico hanno partecipato il sindaco Enzo Lattuca, l’assessore allo Sport Christian Castorri, Lorenzo Tersi, Presidente del Comitato strategico Cesena Sport City e, via web, Andrea Abodi, Presidente dell’Istituto per il Credito sportivo. In platea i protagonisti dell’associazionismo sportivo locale, oltre che personalità del territorio tra le quali il presidente di Cesena Fiera, Giancarlo Petrini, mister Alberto Zaccheroni.

 Le progettualità interessano quattro aree sportive cittadine, tutte situate nelle zone di Fiorenzuola, Case Gentili, Ippodromo e Villa Chiaviche, e i relativi collegamenti tra gli impianti oltre che la circolazione ciclopedonale.

A bando c’era anche la progettazione esecutiva anche su altre due aree minori, Le Vigne e Pievesestina, per un costo stimato per l’intervento complessivo di 16 milioni di euro. Il progetto ri-definisce a livello infrastrutturale sportivo la Cesena dei prossimi anni. Il bando nazionale posiziona Cesena al sesto posto in graduatoria e finanzierà la progettazione definitiva ed esecutiva. In tutto saranno 1 milione di euro di cui 825 mila euro a carico del Governo e 175 mila euro a carico dell’Amministrazione comunale.

Edifici compatti, grandi porzioni di superfici trasparenti che il dentro sembra fuori e viceversa, colori chiari, e verde a non finire.  La piscina, area Ippodromo, riproposta dove è ora, con collegamento immediato tra interno esterno, colonnato e luci di oltre 40 metri, spazi ibridi per sport e altre attività,  con il bar verso ovest su via Di Vittorio che potrà funzionare anche svincolato dall’attività ma anche una visione compatibile con ulteriori ampliamenti e attrezzature di verde anche al di fuori del perimetro circoscritto per questa prima fase, cercando di vedere anche verso un lunghissimo orizzonte. Il palazzetto di Villa Chiaviche, stesso stile, accesso diretto agli spogliatoi dall’esterno, coperti dalla galleria che consentirà sia di vedere attività sportiva esterna che interna. La velostazione di Case Gentili, l’edificio più piccolo, leggero, struttura mista in calcestruzzo e cavi reticolari, un piccolo centro per dare ristoro e punto di incontro ai ciclisti ma anche agli utenti dell’area, con una piccola officina. Fiorenzuola, dove oggi è già presente la sala bocce, con una sala ricostruita, un piccolo edificio,  più complesso del precedente, con due o più campi di bocce e i tavoli da biliardo nonché spazi a spogliatoio.

Dietro ai rendering proiettati sui grandi teloni, ha spiegato  l’architetto Elisa Cattaneo –  alle spalle esperienze americane  – l’idea che prima viene l’ecologia e poi l’architettura, l’idea di tre città,  una etica, una green e una resiliente, in cui ogni cittadino sia responsabile della propria impronta ecologica e possa avere consapevolezza di quando finisce la propria scorta di “consumo” dell’ambiente e, continuando a consumare, inizia a corrodere quella di un cittadino povero. E ancora di una comunità che progettandosi possa fare il bene della cittadinanza di oggi e di quella futura. Afferiscono a questo pensiero le singole progettualità che riguarderanno lo spazio pubblico più urbano degli edifici e quello paesaggistico e boschivo degli spazi outdoor, e il possibile utilizzo di parti degli edifici,  indipendentemente dalla funzione sportiva. In questa direzione, tutti i manufatti hanno aree di relazione con lo spazio aperto adiacente, prestandosi a molteplici funzioni anche temporanee.  Cosicchè se un amico sta facendo sport, gli altri possono dedicarsi poco lontano ad altre attività, mantenendo alla pratica sportiva la sua dimensione di socialità.

Lo sport come traino del cambiamento immaginato farà si che, sebbene circoscritto a sole quattro aree cittadine, il progetto potrà trasformare un intero territorio, ha sottolineato l’ingegner Degli Espsoti , indice di una progettualità politica nel senso più alto.

Il mondo sportivo sarà un attore di questa trasformazione e tutti coloro che saranno coinvolti nelle attività potranno fornire le loro sollecitazioni, per affinare il bando in vista dei termini di consegna.

 “Confido che altri comuni sappiano cogliere esempio di Cesena adottando una modalità simile – ha detto Andrea Abodi, presidente dell’Istituto di credito sportivo italiano – . L’istituto può aiutare e supportare azioni di sviluppo  importanti in una fase come questa in cui  società sportive dilettantistiche vivono una condizione di crisi e di precarietà. Le società sportive possono diventare luoghi di educazione ambientale e generare a loro volta circoli economico-finanziari. Il Pnrr è una grande leggenda finanziaria che dovremmo essere tutti capaci di scaricare a terra. Abbiamo due cancelli, il  2023 e il 2026, chi sarà in grado di fare progetti in ambito sportivo in questi tempi entrerà nel grande contenitore”.

“Oggi porto sul  petto il fiocco rosso – ha concluso il presidente Abodi – per ribadire l’impegno di responsabilità di chi veste ruoli istituzionali per contrastare con efficacia la lotta contro la violenza e il femminicidio anche con fattori educativi di cui lo sport può essere fondamentale veicolo”.

“Non siamo al punto zero ma all’inizio del primo tempo – ha detto il sindaco Lattuca -. Questo è un momento importante, tutta l’attività preparatoria svolta è arrivata a maturazione. Oggi partiamo dal progetto, Cesena sport city è un’intuizione per rinnovare in modo epocale l’impiantistica sportiva. La volontà però era di farlo in un contesto coerente rispetto al tema ecologico, della innovatività, della funzione di socialità e occasione di rigenerazione urbana.

Da quando partirà la progettazione tra poche settimane, con la firma del contratto, nel giro di un anno avremo progetti esecutivi su quattro poli che per essere realizzati necessitano di investimenti di 12/15 milioni di euro. Avremo tutto pronto, compresi i computi, in una tempistica perfetta per spendere le risorse del Pnrr”.

“Quando mi è stato chiesto di coordinare il  tavolo strategico di Cesena sport city – ha esordito soddisfatto il presidente del Comitato strategico Lorenzo Tersi –  ho detto che Cesena è la 46esima città italiana, se facciamo un progetto dobbiamo arrivare  almeno quarti.  Abbiamo già due attività in arrivo per il 2022,  una legata alle scuole della città sullo sport e l’educazione in lingua inglese e un forum sullo sport come opportunità in Romagna”.

“L’attenzione al quotidiano continua – ha detto il vicensindaco Christian Castorri -. Nel 2021 sull’impiantistica sportiva, indipendentemente da Cesena sporti city,  già ad oggi abbiamo investito  oltre 2 milioni con la  sostituzione dei quadri elettrici dello stadio, la  palestra di Villa Silvia, la manutenzione impiantistica sportiva di base, martedì scorso abbiamo approvato il  rifacimento del controsoffitto del Palaippo, quasi 200mila euro, realizzati impianti presso i centri sportivi delle Vigne. Grazie al presidente di  Cesena Fiera Renzo Piraccini, oggi possiamo contare qui in via Dismano  su 5 spazi che sono l’equivalente di 5 palestre con un investimento, esiguo in proporzione al risultato, di 200mila euro”.

Sotto i rendering della piscina, in zona ippodromo, e dell’area Fiorenzuola