Cesena
L’educazione affettiva e sessuale come antidoto alla violenza contro la donna
L’associazione “Ipazia Liberedonne” organizza per giovedì 9 novembre 2023 un incontro sui delicati ed importanti temi dell’educazione affettiva e sessuale. Alla serata, aperta al pubblico ed a cui parteciperà anche l’assessore alle pari opportunità Carlo Verona, parleranno del tema Monica Lanfranco, giornalista, scrittrice formatrice su conflitto e differenza sessuale, Samanta Picciaiola, docente e formatrice su educazione al consenso, di genere e sessuo-affettiva coordinate da Alide Tassinari, psicoanalista e socia di Ipazia.
“L’Italia è uno dei Paesi in Europa che non prevede l’educazione sessuale e affettiva nei programmi scolastici, una educazione auspicata anche dall’Oms, Organizzazione mondiale della Sanità, per favorire consapevolezza di se stessi e relazioni sane – spiega la presidente di Ipazia Licia Aguzzoni –. Un’educazione ancora considerata un tabù, ma fondamentale più che mai nel nostro paese dove, anche tra le giovani generazioni, aumentano misoginia e sessismo, violenza contro le donne, stupri di gruppo come dimostrano i recenti casi di cronaca, da Palermo a Torino, a Caivano. Educazione affettiva, sessuale, al consenso, alla parità di genere: è questa secondo noi la cosa più importante per prevenire e contrastare la violenza contro le donne, frutto di una cultura patriarcale ancora fondata sul possesso e sulla supremazia del maschile. Il mondo adulto sembra non preoccuparsi del fatto che la sessualità, nell’era di internet, si impara principalmente attraverso le piattaforme del porno dove spesso regna lo stereotipo delle donne prede disponibili e degli uomini infaticabili predatori. Su queste piattaforme gli adolescenti non possono certo conoscere cosa è il legame affettivo, il consenso, il rispetto. Occorre un cambiamento culturale. È urgente agire adesso parlarne il più possibile, fare educazione coinvolgendo scuole, famiglie, comunità e istituzioni in un dialogo attivo. La lotta alla violenza maschile sulle donne deve diventare una priorità sociale e politica, non un’emergenza occasionale a cui non segue alcun provvedimento concreto”.
Qualche dato:
Sempre più precoci, e spesso inconsapevoli. È la fotografia del rapporto dei giovani italiani con il sesso che emerge dall’Osservatorio Giovani e Sessualità che ha realizzato una ricerca su 15.000 giovani tra gli 11 e i 24 anni per indagarne il rapporto con la sessualità e l’affettività. Questi i risultati :
– il 34% dichiara di aver avuto il primo rapporto sessuale tra i 15 e i 16 anni, l’8%, addirittura, prima dei 13 anni
– tra gli intervistati, meno di un giovane su due (46%) utilizza sempre il preservativo, nel 2018 era il 57%. Diminuisce quindi una la consapevolezza rispetto a pochi anni fa.
– il 35% ritiene il coito interrotto un metodo efficace contro gravidanze indesiderate o infezioni sessualmente trasmesse, con percentuali più elevate nella fascia 11-13 anni.
– il 64% dei giovani intervistati non si è mai rivolto a specialisti (ginecologi, andrologi). Fra i maschi la percentuale raggiunge addirittura il 73%.
– il 47% dichiara di rivolgersi ad internet per informarsi in ambito affettivo e sessuale. Solo l’8% si rivolge ai genitori (con percentuali in calo negli ultimi tre anni) il 6% al medico e il 4% ai consultori.
Questa è la preoccupante situazione nel nostro paese. Una generazione poco informata sui temi della sessualità e dell’affettività, anche a causa della quasi totale assenza di attenzione nelle scuole come in famiglia. Siamo Indietro di decenni rispetto al resto d’Europa. L’educazione sessuale è stata introdotta in Svezia nel 1955, in Danimarca e Austria nel 1970. In Germania è obbligatoria dal 1995: si comincia a 9 anni e la si studia nelle ore di religione, educazione civica, etica e biologia. La Francia l’ha introdotta dal 2001 in tutte le scuole di ogni ordine e grado.