Lettere
Lettera aperta al sindaco di Cesena sul taglio degli alberi lungo il fiume Savio
«Difendiamo il Savio»: l'appello dei cittadini contro lo scempio ambientale
Una lettera aperta al sindaco di Cesena, Enzo Lattuca, per denunciare l’intervento che ha portato al taglio massiccio degli alberi lungo il fiume Savio. La voce di un gruppo di cittadini si alza per chiedere maggiore rispetto per l’ambiente e trasparenza nelle decisioni
Il racconto dei cittadini
Sindaco Lattuca, non avendo ancora ricevuto risposta alle mail che Le ho inviato, provo a scriverLe una lettera aperta, anche a nome di un nutrito gruppo di suoi concittadini, relativamente al presidio sul fiume Savio di sabato 21 dicembre che ha fatto incontrare e confrontare persone che non si conoscevano: cittadini, esperti e agricoltori. Tutti, alla vista del lungo fiume privato dei suoi alberi, nell’area denominata Ca’ Bianchi, sono rimasti visibilmente addolorati e scandalizzati: addolorati per lo scempio compiuto e il danno irreparabile all’ambiente e scandalizzati che sia stato affidato un compito così delicato, come la tutela del patrimonio boschivo, a una ditta che si occupa normalmente di realizzazione di strade e opere in cemento armato; non a personale specializzato nel taglio degli alberi o ad esperti di boschi, bensì ad operai, alla guida di pesanti cingolati dotati di lunghe benne, incaricati di ‘eseguire gli ordini’ e di ‘abbattere quasi tutte le piante lasciando solo qualche esemplare diritto’ (posso testimoniarlo da un confronto con loro).
Le domande dei cittadini
Anche se il fiume è competenza della Regione, penso che gli amministratori locali abbiano il compito di vigilare e tutelare l’interesse della comunità. Non si comprende la ragione di questo intervento, con quali criteri siano stati tagliati alberi dal fusto sano e sia stato distrutto completamente il sottobosco o, ancora, con quale criterio si è scelto di abbattere alcune piante e di e lasciarne altre isolate. Chi era preposto al controllo del taglio? Le piante abbattute, poi, che fine hanno fatto? Perché sono stati tagliati ‘a raso’ un numero di alberi ben superiori a quelli previsti dalle ‘linee guida regionali’? E quale risposta dare anche per i tanti animali che hanno perduto il loro habitat? Nell’area di cui stiamo parlando ci sono ancora grossi tronchi tagliati da asportare: chi si occuperà ora di rimuoverli?
“Prevenzione mancata e danni collaterali”
Durante vari sopralluoghi nella zona, durante i lavori, non ho avuto modo di incontrare nessun tecnico che vigilasse su quello che stava avvenendo e a nulla sono servite le segnalazioni fatte. Come gruppo di cittadini sensibili a queste problematiche andremo avanti a documentare e a farci sentire su ciò che sta avvenendo e, per quanto ci è dato sapere, su ciò che avverrà nell’immediato futuro. Purtroppo non Le nascondo che mi rimangono molti dubbi poiché ho constatato una cosa molto triste quando ho partecipato recentemente al Consiglio Comunale, durante l’interpellanza del Consigliere Parise: poche persone ascoltavano. Diversi consiglieri, soprattutto tra i componenti della Giunta, durante le interrogazioni parlavano, chattavano al telefono o ridevano tra loro. Mi preoccupa sapere che decisioni così importati vengano prese in questo clima dando le cose un po’ per scontate e manifestando, a quanto mi è dato di capire, poco interesse o coinvolgimento.
Una richiesta di ascolto e collaborazione
Ormai è evidente che questo intervento, distruttivo, su un patrimonio boschivo che aveva 50 anni di vita, non sarà risolutivo e perciò non era necessario. Con le piogge intense di tre settimane fa, infatti, gli abitati di via Roversano si sono allagati e questa volta non a causa degli alberi ma delle fogne mal gestite. A nostro avviso sarebbe stato sufficiente fare prevenzione in modo mirato e rimuovere gli ostacoli che avrebbero potuto determinare ostruzioni al deflusso e lasciare in sede piante sane e robuste, in particolare quelle poste in alto, sull’argine divenuto ‘pista ciclabile’ che avrebbero assicurato una tenuta stabile al terreno. Invece cosi esso sarà soggetto a dilavamento con altre conseguenze per l’alveo del fiume. Sappiamo inoltre che i nostri ponti presentano problematiche infrastrutturali e che sotto di essi si accalca, oltre ai rami secchi, anche materiale di ogni genere, come lamiere, tubi ed altri scarti sui quali non viene sollevato lo stesso allarmismo. Anche in questo senso andrebbe fatta prevenzione. Le soluzioni a un problema così complesso, a mio avviso, andranno cercate con la collaborazione di esperti, persone competenti e cittadini animati dalla buona volontà di tutelare il territorio in cui viviamo.
L’appello
Mi auguro che qualcosa possa cambiare per questo nuovo anno. In primis per i nostri figli. Le auguro di sapersi porre di fronte alle cose con cuore di padre, pensando a chi verrà dopo di lei. Resto in attesa di sua gentile risposta. Colgo l’occasione per augurarLe un costruttivo 2025.
Nicoletta Bettini per il Gruppo Savio, in difesa dell’ecosistema fluviale e delle popolazioni umane, animali e vegetali