Cesena
Lezioni all’aperto al parco Ippodromo
L’emergenza sanitaria in corso ha portato nuovi modi di fare scuola. Come quello delle lezioni all’aperto: l’aula non è più delimitata da quattro mura, ma da spazi ben più ampi e con la natura a fare da maestra. È l’esperienza che hanno vissuto cinque classi – in totale 96 bambini e bambine tra i 6 e i 10 anni di età – della scuola primaria ‘Mariani’ di Saiano all’interno del Ippodromo.
Per tutta la giornata, dalle 8.30 alle 16.30, i piccoli alunni insieme ai loro docenti hanno partecipato a laboratori di partecipazione civica, apicoltura urbana, biodiversità e strategie adattive. Hanno sì studiato e riflettuto, ma anche dipinto, sperimentato, lavorando insieme con le mani, correndo e saltando.
L’iniziativa si è svolta in collaborazione con la cooperativa Controvento e il Settore verde pubblico del Comune di Cesena.
“L’avvento dell’attuale pandemia e le conseguenti necessarie misure per il suo contenimento hanno reso difficili molte delle azioni quotidiane che consentono la costruzione di conoscenza da parte di bambini e adolescenti — spiega lo staff di Controvento —. Pur rappresentando comportamenti virtuosi, rischiano di impattare negativamente su contesti fondamentali per lo sviluppo come il gioco, la scuola, le relazioni con i coetanei, il lavoro cooperativo, l’educazione motoria e le attività di cura, di inclusione e di supporto alle fasce più fragili. In questo quadro, diventa allora essenziale prevenire, essere proattivi e innovativi e individuare nuovi ‘spazi’ educativi per garantire il processo di apprendimento, d’inclusione e di empowerment delle nuove generazioni e mantenere il senso di fiducia nell’altro e nella comunità, nel rispetto delle misure di contenimento della pandemia”. Questa iniziativa nasce appunto per affrontare queste sfide, proponendo un modello di educazione diffusa in città, all’aperto, in relazione con la comunità e le sue risorse intellettuali.
Alla fine della giornata le cinque classi non hanno lasciato nel Parco neppure un rifiuto, ma molte tracce di sé. “Hanno messo a dimora cinque nuovi alberi da frutto e arricchito la biodiversità del parco — racconta Controvento —. Hanno realizzato un grande erbario figurato, che rende conto della capacità di resilienza delle piante in ambito urbano. Si sono avvicinati al fragile mondo dei pronubi che, molto vicini a noi ma spesso lontani dal nostro interesse, sostengono la biodiversità degli ecosistemi. Hanno corso, saltato, rotolato, a occhi aperti e chiusi, e si sono arrampicati sperimentando i modi che gli animali hanno elaborato nel corso dell’evoluzione per predare e mettersi in salvo, per cercare cibo e trovare rifugio. E, soprattutto, hanno trascorso una giornata distanziati, ma costruendo conoscenza insieme”.