Luca Capacci presenta le “Fondamenta” per Cesena

Giovani, progressisti e con l’ambizione di risolvere “dalle fondamenta” i problemi di Cesena. La lista “Fondamenta – cambiamo Cesena dal basso” si presenta da sola alle elezioni amministrative del 26 maggio, con l’architetto 31enne Luca Capacci in corsa per la poltrona di primo cittadino della città malatestiana e 18 candidati consiglieri.

Abbiamo incontrato il candidato sindaco, un passato negli scout del Duomo (l’ex Cesena 2) nella redazione del Corriere Cesenate. Capacci si trova a guidare una lista dall’età media molto bassa (29,8 anni) ma non ne fa una questione anagrafica: “Siamo un gruppo di persone che si è ritrovato attorno ad un progetto comune, subito allargato a chi sapevamo essere in linea con i nostri valori”.

Tra i candidati in lista si può trovare gente che, a livello personale, ha militato in Possibile, Sinistra Italiana, Articolo 1-MdP o nel Psi: “Ma non siamo una somma di partiti” sottolinea Capacci. Lo stesso candidato sindaco è stato espresso dal gruppo in un secondo momento: “Prima abbiamo definito il progetto, che andrà avanti anche dopo il 26 maggio, poi il frontman”.

Se Fondamenta si colloca nell’ambito progressista, perché non ha stretto un’alleanza con il fronte di centrosinistra? “Abbiamo avuto dei colloqui con Lattuca – spiega Capacci – ma abbiamo deciso di andare da soli. Vogliamo entrare in Consiglio comunale senza avere le mani legate”.

L’approccio della lista ai problemi è quello del medio-lungo termine: “Abbiamo un atteggiamento propositivo e proattivo, consapevoli di dover capire la realtà sociale ed economica per progettare bene il futuro. Dobbiamo guardare non al presente o al domani, ma al dopodomani, ai prossimi 20 anni”.

Tra i temi più sentiti c’è quello del consumo di suolo: “Il Prg ’85 immaginava un raddoppio della città che non c’è stato. Abbiamo tantissimi immobili in disuso, dismessi o decadenti, da riqualificare senza consumare altri terreni. Ci sono poi grandi e piccoli contenitori da riutilizzare come spazi di aggregazione, culturale o sportiva, riattivando in questo modo zone di città. Questo aiuta a mantenere le comunità coese, aumentando la sicurezza”.

Sicurezza che, per Fondamenta, è legata a doppio filo alla rigenerazione urbana: “Alla base dev’esserci una comunità viva e attiva. Nelle frazioni degli anni ’60 i bambini andavano a fare piccole commissioni sotto lo sguardo, nel tragitto da e verso casa, di diversi negozianti. Oggi quelle vetrine sono vuote. Per questo vogliamo sostenere i negozi di vicinato in tutte le frazioni. Siamo anche a favore del controllo di vicinato, ma senza ronde o invasioni nella privacy dei vicini”.

Collegato a questo c’è il progetto “casa e bottega”: “Tempo fa il Comune di Cesena lanciò degli sgravi per riaccendere le vetrine del centro, ma andò abbastanza male. Noi vogliamo estendere questa idea a grafici, fotografi e spazi di coworking, abbinando all’utilizzo del negozio sfitto l’affitto agevolato di una casa nelle vicinanze, raggiungibile a piedi. In questo modo si possono ridurre anche gli spostamenti da e per il lavoro”.

Sul tema della casa l’idea è quella di far acquisire al Comune, a prezzi stracciati, immobili già realizzati: “Molte banche in sofferenza non vedono l’ora di liberarsi di immobili che hanno ricevuto da fallimenti. Pensiamo ad un’edilizia residenziale pubblica distribuita nelle diverse zone della città, dato che la crescita di una società passa per la “mixitè sociale” senza concentrazioni eccessive”.

Chiare le proposte su welfare e accoglienza degli stranieri: “Serve un nuovo patto tra giovani e anziani. Gli studenti potrebbero andare in affitto in una stanza di un anziano che vive solo, offrendo in cambio un aiuto per la spesa e le piccole incombenze. C’è tanto bisogno di socialità, per questo pensiamo ad occasioni di incontro in tutti i quartieri, oltre ad un potenziamento dell’assistenza domiciliare in modo stabile. Vogliamo poi dei locali da adibire in modo strutturale all’accoglienza dei senza tetto, senza limitarci alla cosiddetta emergenza freddo. Sull’accoglienza vogliamo mettere da parte chi la sfrutta con azioni che ledono la dignità umana. Pensiamo ad una distribuzione uniforme nei quartieri delle persone da accogliere, con un aumento dei posti di competenza comunale (Sprar) per mezzo di bandi appositi, ed una serie di operatori con buoni requisiti (white list) da sottoporre alla Prefettura per i Cas di sua competenza”.

Sulla Cultura, Fondamenta invoca un cambio di passo: “Il museo della città al Sant’Agostino non può restare nel libro dei sogni. La Pinacoteca unica avrebbe potuto e dovuto trovare posto lì, non nel palazzo Oir. Non si tratta solo di risorse, è mancata la volontà politica. La Malatestiana poi non può essere una matrioska destinata ad accogliere tutto: il luogo naturale per il Centro cinema è il San Biagio, realizzato a suo tempo con una visione strategica”.

Il vostro appello al voto: perché votare Fondamenta? “Abbiamo un’idea di città e la porteremo avanti senza pensare al nostro orticello. Vogliamo una società diversa, per andare avanti tutti insieme, nessuno escluso”.