Dall'Italia
Luca, un nuovo “patrono” per la Gmg. “La sua vita è stata luce che continuerà a brillare”
Brillare, ascoltare, non temere. I tre verbi affidati da papa Francesco ai giovani partecipanti alla Gmg di Lisbona, sono risuonati ieri nella chiesa di Sant’Ilario a Marnate (comune in provincia di Varese, diocesi di Milano). Li ha ricordati monsignor Luca Raimondi, vescovo ausiliare della Chiesa ambrosiana, durante l’omelia alle esequie di Luca Re Sartù, 24 anni, deceduto l’11 agosto, al rientro dal Portogallo. Aveva contratto un batterio che ne ha compromesso il fisico: a nulla erano serviti i ricoveri all’ospedale Humanitas di Castellanza, prima, e poi al San Gerardo di Monza, dove Luca ha chiuso gli occhi per l’ultima volta.
“Chi sarà al Giubileo dei giovani a Roma nel 2025, o alla Gmg di Seul nel 2027 – ha affermato monsignor Raimondi – troverà Luca tra i ‘patroni’ della gioventù. La sua vita è stata una luce che ha brillato, e brilla ancora, intensa, generosa. Ha amato il Signore, che cercava ogni giorno e che era andato a cercare, assieme a un milione e 800mila giovani proprio a Lisbona”. Una vita fatta anche di ascolto e di disponibilità verso gli altri, attraversata con coraggio vincendo i comprensibili timori dell’età. Una esistenza nitida, quella di Luca Re Sartù, che dedicava all’educazione dei ragazzi dell’oratorio gran parte del suo tempo libero. Anche l’Azione cattolica di Milano lo ricorda come “educatore esemplare”.
I familiari, in una lettera aperta dedicata al giovane scomparso, scrivono: “è una responsabilità troppo grande riassumere Luca in poche righe”, perché “era come la luce, impossibile da contenere in poco spazio, ma destinato a brillare e a sprigionare tutto il suo splendore e la sua potenza senza limiti”. Luca “aveva la capacità di trasmettere serenità con il suo sguardo gentile, sempre riservato su quello che riguardava se stesso, ma sempre a disposizione per ascoltare chi aveva intorno”. Una luce con “mille sfumature”: “amava e si impegnava in tantissime cose come la corsa, la musica, il cibo e tutto ciò che poteva fargli assaporare la vita. Era molto legato alla sua parrocchia e al suo oratorio dove riversava gran parte del suo tempo libero al servizio dei ragazzi e degli animatori più piccoli come educatore”.Luca è ricordato come “un bellissimo esempio per ogni persona che ha avuto la fortuna di conoscerlo, in cui ha lasciato un segno indelebile che continuerà a generare bene”.
La chiesa parrocchiale di Marnate – dove è stato proclamato il lutto cittadino – era gremita per i funerali, compresa la piazza antistante Sant’Ilario. Il coro, composto da giovani in maglietta bianca della Gmg, ha commosso i presenti intonando l’inno della Gmg. Così come ha fatto monsignor Raimondi, portando fra l’altro il saluto e il ricordo nella preghiera dell’arcivescovo Mario Delpini, e rivelando che papa Francesco ha parlato al telefono con la mamma del giovane, trasmettendo vicinanza e il conforto della fede. “Una fede che Luca – ha detto ancora il vescovo nell’omelia – ha interpretato con forza e con gioia. Diventando egli stesso luce della fede per tutti noi”.