L’Umbria domenica al voto. Quali ripercussioni sul piano nazionale?

Domani, domenica 27 ottobre, dalle 7 alle 23, si vota in Umbria per eleggere il presidente della giunta regionale e i 20 consiglieri che compongono l’assemblea legislativa. I cittadini chiamati alle urne sono 703.595. I seggi elettorali sono 1.005, 710 in provincia di Perugia, 295 in quella di Terni.

La tornata si svolge in un unico turno: viene eletto presidente il candidato che raccoglie più voti, senza ballottaggio. I seggi vengono assegnati con riparto proporzionale. Se chi vince non ottiene almeno il 60% dei voti, scatta un premio di maggioranza: alla coalizione vincente vengono assegnati 12 seggi, i restanti 8 vengono divisi tra le altre liste (un seggio spetta comunque al secondo candidato presidente più votato). La soglia di sbarramento è del 2,5%.

Per esprimere il suo voto, l’elettore può tracciare un segno sul nome del candidato “governatore” e su una delle liste ad esso collegate; se indica soltanto il candidato presidente, la sua scelta si estende automaticamente alla lista o coalizione di liste collegate; se viceversa traccia un segno solo su una lista, l’opzione vale automaticamente anche per il candidato presidente collegato. Non è previsto il cosiddetto “voto disgiunto”, quindi non si possono scegliere un candidato presidente e una lista che ne sostiene un altro. Per le liste si possono esprimere due preferenze di genere diverso. Se si indicano due candidati uomini o due candidate donne, la seconda preferenza non vale.

I candidati alla guida della Regione Umbria sono otto, diciannove le liste: Vincenzo Bianconi (Partito democratico, Movimento 5 stelle, Europa verde Umbria, Sinistra civica e verde, Bianconi per l’Umbria), Donatella Tesei (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Umbria civica, Tesei presidente), Claudio Ricci (Ricci presidente, Italia civica, Proposta Umbria), Emiliano Camuzzi (Partito comunista italiano, Potere al popolo), Rossano Rubicondi (Partito comunista), Giuseppe Cirillo (Partito delle buone maniere), Martina Carletti (Riconquistare l’Italia), Antonio Pappalardo (Gilet arancioni).

Sulla competizione regionale si è innestata una forte attenzione sul piano nazionale per la sfida tra la coalizione che vede Pd e M5S per la prima volta insieme a livello elettorale e quella guidata dalla Lega che aspira a conquistare una regione tradizionalmente governata dal centro-sinistra.