L’Unità d’Italia si festeggia con un video

Uno spettacolo teatrale, fruibile online, per commemorare i 160 anni dell’unità d’Italia, il prossimo 17 marzo. L’iniziativa, promossa dalla Prefettura di Forlì-Cesena, è stata presentata oggi in videoconferenza dal prefetto Antonio Corona.

“Già da tempo – ha rivelato il prefetto – pensavamo di organizzare un evento con gli studenti, ma l’emergenza sanitaria ha spento l’entusiasmo. Il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica, che ha ricordato in modo esplicito il significativo anniversario, ha dato nuovo vigore all’organizzazione”.

Da qui la proposta di una rappresentazione dello spettacolo “Oggi, 17 marzo 1861, l’Italia s’è desta! 160 anni fa, l’Unità (intervista alla Storia)”, già messo in scena nel 2011 al teatro “Pergolesi” di Jesi, che ripercorre momenti scelti del Risorgimento italiano attraverso interviste immaginarie ai protagonisti.

Il video, di 90 minuti, sarà disponibile online dalla prima mattinata di mercoledì 17 marzo su tre canali:

https://www.prefettura.it/forlicesena

https://www.ilcommento.it

httpss://bit.ly/3qxSc98

“Il video è a disposizione di tutte le scuole, ma anche dei cittadini, che possono connettersi in qualsiasi momento, anche nei giorni successivi”, ha detto il prefetto, ricordando che si tratta di un’iniziativa della Prefettura di Forlì-Cesena, con i comuni di Forlì e di Cesena, la Provincia, il campus di Forlì dell’Università di Bologna, l’Ufficio scolastico provinciale, e ringraziando per la collaborazione il liceo artistico e musicale “Canova” di Forlì, l’associazione “Diego Fabbri”, l’Ausl Romagna, la casa di produzione “Sunset”, la biblioteca “Saffi” e il Museo risorgimentale di Bologna.

“Tutte le manifestazioni pubbliche quest’anno saranno annullate a causa del Covid – ha sottolineato Corona -. Con questo video intendiamo non far passare in silenzio l’importante anniversario e mantenere alto l’interesse per un momento qualificante della storia d’Italia. Quella della memoria è una questione sempre aperta. Se non sai da dove vieni, non sai dove andare”.