Cesena
L’Università della terza età pensa al futuro, non senza frecciatine
Chiuso l’anno accademico è già tempo di programmazione per l’Università della Terza età di Cesena (Ute). In una comunicazione ai soci, il presidente Daniele Vaienti si toglie però qualche sassolino dalla scarpa.
“Qualcuno, chiamato a giudicare l’operato dell’Ute ci ha “bocciato” sotto l’aspetto delle “sinergie” – commenta Vaienti – ma chi ha ricevuto i nostri comunicati, chi ha partecipato anche solo occasionalmente, chi ci ha seguito negli appuntamenti esterni, dal Conservatorio al Museo archeologico, dall’Istituto don Baronio allo Ial di Cesenatico passando per le conferenze aperte alla città nella Sala Biagio Dradi Maraldi città, può serenamente giudicare”.
Il riferimento, nemmeno tanto velato, è all’esito del bando lanciato dall’Assessorato alla Cultura nel gennaio scorso per l’assegnazione di contributi economici a sostegno delle attività culturali promosse dalle associazioni del territorio nel 2018. Bando che ha premiato 12 associazioni lasciando al palo un’altra ventina di realtà storiche e molto attive, Ute in primis.
“Sui contenuti, sulle scelte –invece- tutte le critiche sono ben accette. Continueremo su questa strada, valutando quindi con onestà e gratitudine le critiche di chi vuole aiutarci a fare meglio e non presteremo orecchio a chi è solo infastidito dalla nostra autonomia e dal tentativo, solo di tentativo si tratta, di contribuire ad arricchire l’offerta di appuntamenti di qualità, ai nostri Soci e alla Città, senza ergere steccati o costruire muri o muriccioli. Non è facile ma si proverà a farlo”.
Per il prossimo anno non c’è ancora un filo conduttore definito, ma una traccia sulla quale lavorare: “Il titolo potrebbe essere: Frontiere… confini… muri… steccati. Storie, geografie, pregiudizi e insegnamenti del passato. Si tratta di un tema vasto ed inesauribile anch’esso, affrontabile da varie prospettive, senza limitarci a riproporre il tema dell’immigrazione, ma senza trascurarlo, ovviamente: penso alle barriere e agli steccati nel mondo dell’arte figurativa, della musica, della scienza, della religione e della filosofia, senza porre, appunto, limiti o barriere”.