Machiavelli innocente o colpevole? Il processo a San Mauro Pascoli

«È necessario a uno principe, volendosi mantenere, imparare a potere essere non buono, e usarlo e non l’usare secondo necessità». Poche frasi hanno avuto un impatto più travolgente di quelle righe, nel XV capitolo del “Principe” di Machiavelli, in cui il Segretario fiorentino spiega al suo principe ideale che nella vita politica occorre sapere essere non buoni, eufemismo per malvagi, e sapere quando e come usare questa qualità. Secoli di trattati sulla morale dei governanti vengono spazzati via da un occhio che osserva la realtà effettuale del mondo, da una mente che decide di offrire al nuovo Signore di Firenze tutta l’esperienza accumulata in tanti anni di servizio per lo Stato fiorentino. Invano. I cronisti raccontano che venne più apprezzata una muta di cani da caccia che il libretto che Nicolò Machiavelli aveva redatto all’Albergaccio, scacciato dalla città che aveva servito per tanti anni. Quello che non fu apprezzato sul momento, divenne punto di riferimento nei secoli, ora in lode del fiorentino, ora, più frequentemente, come atto di accusa per la sua sfrenata malvagità. Machiavellico divenne un modo per indicare una totale assenza di morale, compendiata nel proverbiale detto “il fine giustifica i mezzi”, che Machiavelli non ha mai scritto, ma che rappresenta, per i più, la sintesi del suo pensiero.

Il processo a Villa Torlonia

Dal 2001, su idea di Gianfranco Miro Gori, nacque il “Processo del 10 agosto” alla Villa Torlonia di San Mauro Pascoli, in quella data che ha eternato il ricordo del delitto di Ruggero Pascoli, commemorata dal figlio in tante poesie, la più famosa, forse, delle quali è proprio “X agosto”. Il primo processo fu proprio dedicato al caso Ruggero Pascoli, ma successivamente l’argomento dei processi popolari si è ampliato, coinvolgendo vari temi romagnoli e italiani, e talora internazionali: il Passatore (2002), la cucina romagnola (2003), Mussolini (2004), Mazzini (2005), Secondo Casadei (2006), Garibaldi (2007), Togliatti (2008), Badoglio (2009), il Romagnolo (2010), Cavour (2011), il caso Pascoli (2012), l’identificazione del vero Rubicone (2013), Artusi (2014), il Sessantotto (2015), Giulio Cesare (2016), la Rivoluzione russa (2017), le cinque marce su Roma (2018).

Particolarità del processo popolare di San Mauro Pascoli sono due: da una parte, il voto dei presenti, dall’altra la scelta di non fare parlare degli avvocati, «cosa che succede in altri processi simili – tiene a precisare Miro Gori – ma degli studiosi, che conoscono benissimo l’argomento in esame. Da una parte c’è l’aspetto ludico, il “gioco” del processo; dall’altra c’è la serietà della preparazione di chi parla e il fatto che, tramite il passato, vogliamo cercare di ragionare sul presente». E in che modo Machiavelli parlerebbe al presente? «Machiavelli, prosegue Miro Gori, ci serve per ragionare sul populismo contemporaneo: un modo di operare per cui il capo parla alla massa senza corpi intermedi».

Sabato 10 agosto, alle 21, a Villa Torlonia si confronteranno su Machiavelli due grandi studiosi: Carlo Galli (accusa) e Maurizio Viroli (difesa). Quale sarà il motivo del contendere? Non la condanna del pensiero di Machiavelli in sé: su quello grava da secoli la condanna ecclesiastica, ma l’accusa che Francesco Guicciardini, suo amico e anche lui studioso di politica, gli rivolse, cioè di non essere un realista, ma un utopista. La difesa, ovviamente, tenterà di sostenere il contrario, cioè che Machiavelli abbia raccontato la realtà per utilizzarla in modo virtuoso.

Il responso, come sempre, spetterà al pubblico. Il processo sarà anche visibile in diretta sul canale 86 del Digitale terrestre e in streaming sul sito di Sanmauroindustria, che sostiene economicamente la manifestazione, per una spesa compresa fra 4 e 5mila euro. In occasione del “Processo del 10 agosto”, ha tenuto a precisare il sindaco di San Mauro Pascoli, Luciana Garbuglia, sarà possibile visitare, fino alle 21, il museo multimediale dedicato a Pascoli che si trova proprio dentro Villa Torlonia.

Ingresso libero. In caso di maltempo la manifestazione si terrà al coperto, nella sala del teatro, sempre a Villa Torlonia.

Info: 0541810124 – 3391831439.