Manuel Senni dice addio al ciclismo

Manuel Senni dice addio al mondo delle corse nella maniera più brutta: a causa di un infortunio, per la precisione, una lunga serie di infortuni. Il ciclista di Sala di Cesenatico lo aveva riferito tramite i social network pochi giorni prima del 18° “Memorial Marco Pantani”, un po’ come un fulmine a ciel sereno.

“Ci tenevo in modo particolare a partire in questa gara – confida il “Barracuda” – perché ho chiuso l’attività sportiva nel mio paese. Nonostante non avessi la condizione migliore per approcciarmi alla manifestazione, sono voluto partire ugualmente. La gara è partita veloce – commenta – si è sganciata subito una fuga numerosa. Ho provato a entrarci ma sono rimasto a metà strada tra i fuggitivi e il gruppo e alla fine mi hanno ripreso”. L’atleta dell’Amore & Vita, formazione con cui è da inizio anno, ha tentato il tutto per tutto per fare bella figura: “Ho provato a stare con i migliori, nella salita di Montevecchio è però incominciato a piovere. In discesa non ho preso rischi inutili, viste le numerose cadute, e mi son ritrovato nelle retrovie dei gruppetti, senza rientrare tra i primi. Nel circuito finale di Cesenatico, come da regolamento, i gruppi dietro al primo vengono subito eliminati perché sarebbero doppiati, quindi non ho finito la corsa”.

Nonostante l’epilogo, la caparbietà è stata messa fino all’ultimo, in una sorta di saluto alla propria gente. “Son voluto partire per Marco, venivo da un intervento il 31 maggio e sono stato fermo i due mesi seguenti. Non ho avuto tempo di preparare questa corsa e ho fatto fatica a ripartire rispetto agli infortuni precedenti”. La parola infortunio è tristemente una costante nella carriera del classe 1992. Dopo gli inizi al Team Colpack, “nel 2018 con la Bardiani Csf Faizanè, al Giro d’Italia mi son fratturato il femore a seguito di una caduta in discesa, poi l’anno dopo son stato investito da una macchina in una rotonda a Villalta. Mi hanno inserito due viti nel polso sinistro per risolvere la rottura”. La sfortuna si è accanita quando “sono iniziati una serie di interventi, tre più uno recente, all’arteria iliaca della gamba sinistra. In uno di questi, l’ultimo e molto delicato, mi hanno aperto la aorta (febbraio 2020) per sistemare definitivamente la situazione. Da questa operazione chirurgica ci ho messo un anno per recuperare la forma”.

Dopo un altro investimento a Savignano sul Rubicone del 7 aprile scorso, “il 31 maggio ho avuto un problema al soprasella, per via di un granuloma poi rimosso, e ho deciso di non ripartire”. La pietra tombale è stata proprio questa, a 29 anni compiuti l’11 maggio, una scelta non facile da prendere ma ponderata. In carriera Senni vanta la vittoria del 2017 al Colorado Classic con la maglia della Bmc Racing e quattro partecipazioni al Giro d’Italia. “Il momento più bello – dice – è stato al terzo anno con la Bmc: ho ottenuto la prima vittoria da professionista e le maglie da miglior giovane in alcune gare, senza dimenticare altri risultati in grandi corse. Sarebbero dovuti seguire tanti anni molto ambiziosi ma da lì invece, sono iniziati molti problemi. Per un ciclista, avere un guaio di seguito all’altro comporta conseguenze non facili da gestire”.

Sempre col sorriso e mai una parola fuori posto, con un equilibrio mentale pazzesco, Manuel ha già voltato pagina, “sono arrivate proposte di lavoro molto interessanti. Non mi ritrovo ad abbandonare il ciclismo professionistico senza nulla in mano. Ora lavoro come guida cicloturistica per l’Hotel Lungomare di Cesenatico e accompagno lungo i percorsi i ciclisti amatoriali. Mi trovo bene”. Dopo tante pagine buie e dolorose, è arrivato il lieto fine.