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Manuel Senni, il re della Nove Colli
Il re della “Nove colli” 2023 è Manuel Senni. L’ex ciclista professionista ha completato in solitaria i 170 chilometri di gara in 4 ore, 33 minuti e 10 secondi, dopo una feroce rimonta, ma non solo. Il corridore di Sala di Cesenatico, come per tutti gli altri 6871 partenti, ha avuto la meglio anche del maltempo che ha condizionato le prime battute della manifestazione.
“E’ stata una gara più dura del previsto – ammette il romagnolo, in trionfo dopo l’altro cesenaticense Claudio Savini nel 1994 – per le condizioni meteo. Si era messa male dal punto di vista della competizione”. Riavvolgendo il nastro della giornata, per quel che riguarda il percorso lungo, composto da sei colli, anziché nove per via delle frane post alluvione, “c’è stato un tentativo di fuga che il gruppo ha lasciato andare. Ai piedi del Barbotto il distacco ammontava a circa 6 minuti. Io dal gruppo sono uscito sul pezzo duro della salita e mi son lanciato da solo verso i fuggitivi. Non credevo sinceramente di riprenderli tutti, ma al massimo di giocarmi la terza posizione. Piano piano, con la testa e senza pensare alla vittoria della gara, mi stavo avvicinando ai primi. In cima alla salita di Pugliano erano solo a 1’10” da me. Sul Grillo li ho agganciati e poi sono andato via dritto per arrivare da solo sul traguardo”.
La vittoria impreziosisce il palmares di Senni, la cui carriera è stata interrotta troppo presto per i numerosi guai fisici. Tanti i big e gli ex pro in gara, uno su tutti Mario Cipollini, quarto assoluto e appena fuori dal podio. “C’erano diversi corridori che ho già incontrato in passato. Il numero dei presenti è uno dei più alti riscontrato nelle Gf di quest’anno”.
L’edizione numero 52 della Gf più antica del mondo sarà ricordata anche per lo stravolgimento del percorso, a cominciare dallo start che è coinciso con il punto d’arrivo, su viale Carducci che affianca la colonia Agip. Non solo: il tracciato lungo è stato anche ridotto di 24 chilometri rispetto a quanto pensato in origine. “E’ stata tosta – spiega – una partenza pianeggiante con molte persone tutte davanti risulta abbastanza pericolosa, perché con la pioggia si rischia di scivolare. I primi chilometri sono stati un po’ stressanti. Nel complesso è comunque risultato un bel percorso. Non si poteva fare diversamente, ancora stanno lavorando sulla viabilità in tratti del vecchio percorso. Ci sono state tante frane: alcune salite molto belle ancora non sono percorribili e ci vorranno tanti soldi per rimetterle in sicurezza”. A proposito dell’alluvione che ha colpito la Romagna lo scorso maggio, il 31enne ricorda quelle ore di paura e apprensione.
“Siamo stati coinvolti in prima persona. Alle 4 di notte eravamo svegli per il fiume che stava tracimando a Sala. Tutto il giorno seguente siamo andati a dare una mano per salvare il salvabile a chi era stato colpito”. Ex pro, da alcuni anni il “Barracuda” lavora presso il Lungomare Bike hotel di Cesenatico come guida per i cicloamatori.
“Abbiamo dovuto riscrivere tutti i percorsi – ci racconta -, anche per rispetto della gente di Cesena che stava sistemando i danni. Ci siamo quindi spostati sul Marecchia in una zona non colpita. Ora inizia l’ultima fase dell’anno per noi: a ottobre il tempo è buono e abbiamo diverse prenotazioni dei turisti. E’ un mese ottimo perché le temperature sono giuste per pedalare. Di solito la stagione finisce alla prima perturbazione che abbassa le temperature, tra fine ottobre e inizio novembre”. Poi scatterà il giusto riposo.