Rubicone
Marco Bellocchio a San Mauro Pascoli: “Sono un pascoliano infinito”
“Sono un pascoliano infinito”. Esprime tutto il suo affetto per il poeta di San Mauro, Marco Bellocchio, tornato ieri a San Mauro Pascoli, nella patria natale del poeta, dopo 24 anni. L’occasione è stata la presentazione in anteprima nazionale del volume “Una dolorosa immobilità. La vita di Giovanni Pascoli in una sceneggiatura interrotta”, in una serata organizzata da Sammauroindustria in collaborazione con Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, alla presenza delle curatrici del libro, Gianfranca Lavezzi e Federica Massia.
La serata è stata aperta dal sindaco di San Mauro Moris Guidi e dal presidente di Sammauroindustria Daniele Gasperini, con un intervento anche del direttore generale di Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Paolo Verri. A dialogare con Bellocchio è stato il direttore di Sammauroindustria, Miro Gori, che ha incalzato il regista sul suo legame con Giovanni Pascoli.
“Ho conosciuto Pascoli da bambino, alle elementari, dalle poesie imparate a memoria come Cavalla storna, 10 agosto, L’Aquilone – ha esordito il regista – Pascoli è stato un grande poeta che non ha avuto un momento di felicità. Vincenzo Consolo nella sceneggiatura che scrisse per un film su di lui all’inizio degli anni ’80 diede voce alla sua parte politica, personalmente penso che uno snodo cruciale della sua vita sia stata la prigione nel periodo del suo impegno socialista con Andrea Costa. Lì capisce che la sua vocazione non è la militanza politica ma lo studio e la cura delle sorelle. È una vera e propria svolta della sua vita. Quella dove poi creerà il nido familiare per difendersi dal mondo esterno”.
Bellocchio ha spiegato perché non si fece il film su Pascoli. Era stato commissionato dalla Rai, presieduta da Sergio Zavoli, che aveva deliberato la sua uscita, in programma nel 1982. Lo scrittore Vincenzo Consolo aveva scritto la sceneggiatura che era stata discussa ed elaborata con Vincenzo Cerami e lo stesso Bellocchio, a cui sarebbe spettata la regia. “Quel film aveva coinciso con ‘Salto nel vuoto’, storia di un rapporto tra un fratello e una sorella. A quel punto non aveva più senso tornare su un tema che era il medesimo. Nel ruolo di Pascoli poi avrei visto bene Michele Placido, tra i protagonisti di ‘Salto nel vuoto’”.
Vedremo in futuro un suo film su Giovanni Pascoli, ha chiesto Gori? “È difficile, penso che non avrò il tempo. Su una cosa però sono certo: Pascoli è un poeta straordinario, un gigante della letteratura. Sulla sua vita e opera ho attinto per alcuni film. Lo ammetto: sono un pascoliano infinito”.
La serata si è conclusa con la proiezione di due cortometraggi per la Regia di Marco Bellocchio: l’anteprima nazionale de La cavallina storna (2003) e Un filo di passione (1999).