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Mariacristina De Zardo: “Sarà un anno di rinascita”
È stato decisamente un anno bisesto per la Savignanese, questo 2020. Iniziato con le dimissioni di Oscar Farneti che da 16 anni militava nella società gialloblu, approdata insieme a lui in serie D nella stagione 2018/2019. Poi lo stop anticipato causa Covid e la discesa della Prima squadra che ora ripartirà dall’Eccellenza. Da ultimo le dimissioni dello storico presidente Marco Marconi.
Eppure Mariacristina De Zardo si dice “contenta”.
Bresciana, approdata a Savignano in gioventù dove poi è rimasta, neo nominata presidente dell’Asd Savignanese, incarico ufficializzato lo scorso 1° luglio in occasione dell’assemblea plenaria, commenta così, via telefono, il proprio stato d’animo all’inizio della nuova avventura che l’ha vista passare dal ruolo di segreteria ricoperto nella società negli ultimi tre anni, a quello di massimo vertice.
“Ho fatto la segretaria per tre anni, ma frequento la Savignanese da 18, perché entrambi i miei figli sono cresciuti nella scuola calcio e poi via via nelle giovanili. La sento mia. E posso dire, prima ancora da mamma che da dirigente, che quando si ha a che fare con i giovani, la loro mancanza si sente tantissimo. Questa assenza causata dal virus si è sentita molto, e si sente ancora”.
La nomina della De Zardo ha raccolto i consensi all’unanimità all’interno del gruppo dirigente. “Non mi sono candidata – tiene a precisare –. Il mio nome è stato fatto e apprezzato da tutti. Anche se il presidente uscente Marco Marconi è uno di poche parole, sapere che ha approvato il mio nome è una soddisfazione perché significa che il lavoro che ho fatto e la dedizione di questi anni sono stati riconosciuti”. Ovvero, accompagnare i ragazzi con il pulmino, smaltire pratiche in ufficio, restituire magliette dimenticate, mettere cerotti su ginocchia sbucciate, seguire trasferte, viaggi, allenamenti, tornei…
“Io ci ho creduto. Gli ultimi anni sono passati cercando di trovare persone che credevano nella Savignanese. Io sono una di quelle”.
Non la spaventa il ruolo che porta con sé anche impegni economici?
Sicuramente è un ruolo delicato, in cui gli oneri supereranno di gran lunga gli onori. Per una donna poi misurarsi con li mondo del calcio è complicato. I protocolli per la sanificazione cui siamo tenuti comportano tra l’altro ulteriore attenzione. Ma il mio impegno ci sarà sempre.
Come sarà la nuova Savignanese?
Sicuramente una società che investirà sui giovani. Anche per la formazione della Prima squadra si attingerà al nostro settore giovanile, sul quale punteremo molto. Abbiamo ragazzi preparati e li faremo crescere. È una direzione che la società si stava dando già da qualche tempo e che mi piace. Con quest’anno siamo arrivati al termine di un percorso che vedeva una Prima squadra composta di calciatori ‘anziani’ con pochi dei nostri ragazzi. Naturalmente la formazione è un compito cui sta attendendo il nostro direttore generale Franco De Falco. Appena la Federazione ci dirà quando potremo riprendere, il direttore comunicherà la rosa. Questo sarà un anno di rinascita”.