Maternità surrogata, Marina Casini: “La legge è un traguardo di civiltà”

“Finalmente una decisione chiara, netta, in difesa delle madri e dei concepiti, dei più piccoli e indifesi”. Lo dice Marina Casini, presidente del Movimento per la vita italiano (Mpv), commentando l’approvazione definitiva, ieri in Senato, del disegno di legge per rendere la maternità surrogata “reato universale”.

Ricordando che i figli “non sono prodotti da commissionare o diritti da pretendere”. Casini definisce la legge “un traguardo di civiltà che rende onore ai bambini, alle donne, alla genitorialità, a tutta la società”. Da oggi “affittare l’utero di una donna e sfruttarla per “produrre” un bambino su commissione, tramite maternità surrogata, sarà reato anche se commesso all’estero. La maternità surrogata, chiamata da alcuni anche con espressioni edulcorate “gestazione per altri”, lede, innanzitutto, la dignità e i diritti della donna e del nascituro” e “la dolorosa situazione di chi non può avere figli non giustifica pratiche che vanno contro la dignità della vita umana”.

I figli non si comprano, non si vendono, non si regalano, non si fanno contratti, accordi”, scandisce Casini.

Il Mpv, attraverso la sua rete dei Centri di aiuto alla vita e Movimenti per la vita locali, opera ogni giorno a favore della vita nascente, in difesa del “più povero tra i poveri”, in difesa di chi non ha voce, il concepito, ricordando che ciascuno ha diritto ad avere un padre e una madre e laddove le condizioni non lo consentano, c’è sempre la grande amorevolezza dell’affido e dell’adozione.

“La speranza – prosegue Casini – è che questa legge non sia un punto di arrivo, ma una tappa nel cammino di riflessione, che va portato a tutti i livelli, sul senso del figlio, tale dal concepimento, della maternità e della paternità. Non basta dire “no” alla maternità surrogata, bisogna dire “sì” all’uguale e inerente dignità di ogni essere umano dal momento del concepimento. Solo questo – conclude – garantisce il vero progresso e mette al riparo da abusi, discriminazioni, sfruttamenti e prepotenze di ogni tipo, e solo da qui possiamo gettare solide basi per un più alto livello di civiltà”.

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