Dall'Italia
Meeting. Calenda propone agli altri leader: “Col gas a 320 euro, fermiamoci un attimo e parliamo con il governo”
“Con il gas che arriva a 320 euro, fermiamoci un attimo”, propone Carlo Calenda durante l’incontro con i giornalisti al Meeting di Rimini che si chiude questa sera.
“È uno tsunami – prosegue il leader di Azione -. A settembre avremo le aziende che non ripartono”. Vista la situazione “ci vogliono misure eccezionali. Dieci miliardi per le aziende e 30 per le famiglie e le piccole imprese. Altrimenti entreremo in recessione”.
“Eravamo protetti dalla figura più illustre” che l’Italia potesse mettere in campo, aggiunge Calenda, quella figura “sfiduciata da Berlusconi, Salvini e Conte”.
Insiste sulla sua proposta, il capo dell’alleanza di Centro. “Incontriamoci tra leader politici. Discutiamo con il governo. Fermiamoci un secondo a parlare di un’emergenza nazionale. Noi siamo disponibili subito, così come subito ci vuole il rigassificatore di Piombino”. Poi cita i candidati Matteo Richetti ed Emma Fattorini, presenti pure loro al Meeting.
Calenda prosegue con la sua riflessione di tipo economico. “Il nostro tessuto produttivo è esposto. C’è un attacco contro l’Italia da parte di certi fondi. Ci sono timori verso il nostro Paese. Stiamo preparando la tempesta perfetta”.
“Se Salvini sostiene che faccio questa proposta – risponde Calenda a un giornalista – perché ho paura di perdere, io dico che la sua è la risposta di un adolescente. Fermiamoci un giorno. Non ho detto di sospendere la campagna elettorale. Se lui invece vuole continuare ad andare in giro per l’Italia a baciare le mucche.. faccia pure”.
Se gli altri rifiutano la proposta del leader di Azione… “ne risponderanno al Paese”, sostiene Calenda che incalza: “Non è possibile mettere un tetto locale (come propone Letta, ndr) al prezzo del gas. Verrebbe comprato in Italia per essere rivenduto all’estero”.
Poi, sul futuro di Ita afferma che la Meloni “è per nazionalizzare ogni cosa, mentre altri partiti conservatori in Europa hanno altre idee in materia”. Poi conclude: “bisogna sostenere la sussidiarietà e investire su scuola e salute”.