Dall'Italia
Meeting Rimini 2018: Guarnieri (presidente), “ripartire da un uomo felice per ristabilire legami e per ritrovare la fiducia”
Il grande protagonista della storia: il desiderio di felicità. Ruota intorno a questo “tormento” che da sempre accompagna l’uomo, la 39ma edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli (Rimini, 19-25 agosto) che ha per titolo “Le forze che muovono la storia sono le stesse che rendono l’uomo felice”. Un desiderio di felicità che, pur nella situazione attuale di grande violenza e incertezza in cui si amplia la distanza e l’incomunicabilità tra le persone, diventa punto di ripartenza.
Il messaggio del Meeting 2018, spiega la presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Emilia Guarnieri, è “ripartire da un uomo felice. Occorre ripartire da un uomo, da ogni uomo, per ristabilire legami, per ritrovare la fiducia”.
Presidente Guarnieri, perché parlare di felicità?Perché credo che sia ciò cui tutti aspirano. Il desiderio di felicità muove il cuore dell’uomo in ogni cosa egli faccia. Che questa felicità possa poi avere la declinazione del benessere, dell’amore e altri sbocchi ancora non fa altro che dimostrare che l’uomo è fatto per la felicità.
In che modo il Meeting cercherà di raccontare il tormento della felicità proprio di ogni uomo?Mostrando il legame tra la felicità dell’uomo e il cambiamento della storia.
Un uomo che vive con gusto la sua vita tende a proiettarsi positivamente nel mondo e nella storia e dunque a costruire.
Cercheremo di farlo non tanto con intenzioni di tipo”buonista” quanto con intenzioni realiste poiché i drammi di oggi e le contraddizioni sono tantissime. Vogliamo andare dentro questioni come il lavoro, le migrazioni, la convivenza tra razze e culture diverse, i giovani e le loro attese, il recupero di un modello di convivenza civile ordinata, la riscoperta della democrazia. La sfida che il Meeting lancia è: un uomo felice, che cammina verso il senso della sua vita, è più adeguato e pronto ad affrontare tutte queste questioni.
Il Meeting mette a tema anche il legame felicità e fede…I cristiani – chi ha avuto la fortuna nella vita di fare l’incontro con Cristo – oggi sono davanti ad una grande sfida: testimoniare che l’esperienza cristiana rende umanamente più lieti, adeguati a stare al mondo. Oggi come cristiani o accettiamo questa sfida o pronunciamo solo parole che non dicono più nulla a nessuno.
Se c’è un filo rosso che lega tutte le 39 edizioni del Meeting, questo è il dialogo: può essere una di quelle forze che muovono la storia e che rendono l’uomo felice?
L’uomo è fatto per l’incontro con l’altro,
per essere completato dall’altro, per amare e essere amato, per perdonare ed essere perdonato. È fatto per guardare con curiosità e scoprire ciò che è diverso da lui. Sono tutti fattori che connotano il dialogo che è una chiave del tema della felicità.
Come ogni anno il Meeting presenta un vasto programma di spettacoli e mostre…L’evento di apertura del Meeting quest’anno sarà nel cuore della città di Rimini, Piazzetta sull’acqua – Ponte Tiberio, dove andrà in scena lo spettacolo “Attraverso il mare del desiderio”, tratto da “La scarpetta di raso” di Paul Claudel, un’opera che lo stesso autore, nato 150 anni fa, definì il suo testamento spirituale. Nell’opera vengono affrontati i grandi temi dell’amore, del desiderio, del dramma che questi rappresentano all’interno della vita dell’uomo. Uno spettacolo che ci sta particolarmente a cuore e che stiamo curando di concerto con la Fondazione Claudel e con gli eredi dello scrittore e poeta.
Per ciò che riguarda le mostre spicca quella dedicata a Giobbe e all’enigma della sofferenza. Perché parlare di sofferenza in un Meeting dedicato alla felicità? Cosa tiene unite le due cose?
È questa la grande sfida del Cristianesimo: se è possibile la felicità dentro il dolore e la contraddizione, per usare parole di don Giussani. Giobbe è l’immagine di tutto il dolore e di tutte le contraddizioni che gli uomini vivono.
Le parole del titolo, “C’è qualcuno che ascolta il mio grido”, possono essere messe in bocca a tutti i sofferenti di oggi, dai bambini morti nel Mediterraneo, ai siriani e ai popoli in guerra, fino ai sofferenti più silenziosi come gli anziani. Il meeting dedica al tema di Giobbe anche un incontro (lunedì 20 agosto, ore 17) con Julìan Carron, il filosofo Salvatore Natoli, Mario Melazzini, Direttore dell’agenzia del farmaco (Aifa) e la giornalista Monica Maggioni.
Il Meeting ci ha da sempre abituati a delle inaugurazioni con le massime cariche dello Stato, Renzi nel 2015, Mattarella nel 2016, Gentiloni nel 2017 oltre alla consueta presenza di ministri e politici chiamati a parlare nei vari incontri. Quest’anno la casella premier o vice premier resta vuota. Come mai?Ci sono inviti e partecipazioni importanti anche nel Meeting di quest’anno: il ministro degli Esteri Moavero, quello del Miur, Bussetti, delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Centinaio, il presidente del Parlamento europeo Tajani, il sottosegretario alla Presidenza, Giorgetti: Quest’ultimo sarà presente all’incontro “Le prospettive della democrazia”(lunedì 20, 11,30) con Graziano Delrio, Mariastella Gelmini, Maurizio Lupi e Massimiliano Romeo. Tra gli invitati a Rimini ci sono Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, Roberto Speranza e altri ancora. Le presenze istituzionali dunque saranno presenti anche quest’anno. Segnalo inoltre un incontro (22 agosto, ore 11.30) con Attilio Fontana e Giovanni Toti, rispettivamente Governatori delle Regioni Lombardia e Liguria. Con loro Ugo Rossi, presidente della Provincia autonoma di Trento. La scelta del Meeting è stata quella di investire ulteriormente su ospiti provenienti anche dal mondo economico, sociale, scientifico, artistico e storico, con i quali approfondiremo ambiti della quotidianità, dalla salute al lavoro, dalla mobilità all’innovazione.
“Essere felici si può” è il titolo di un panel del meeting. È forse questo il messaggio che questa edizione intende lanciare? Il tormento che si fa certezza?È significativo che a lanciare questo messaggio sia una ragazza argentina, di grandissima fede e umanità, Veronica Cantero Burroni, di 16 anni, tetraplegica, che scrive e pubblica racconti da quando di anni ne aveva appena 7. Autrice de “Il ladro di ombre”, che ha ricevuto il “Premio Elsa Morante ragazzi”, Veronica sarà uno dei testimoni di punta. Con lei ci sarà anche Paola Cigarini che dirige il centro educativo “Giovanni Paolo II” a Salvador de Bahia, in Brasile.
Ciò che abbiamo a cuore è che tutti coloro che vengono al Meeting – dallo scienziato alla ragazza scrittrice disabile, dall’imprenditore al politico, da un docente ad uno studente – possano testimoniare come il senso della loro vita si esprima in ciò che fanno e, come questo lavoro, questa esperienza umana porti una testimonianza edificante per gli altri.
La grande questione di oggi è questa: incontrare uomini che vivono in modo edificante la vita.
Ripartire, dunque, da un uomo felice. Ripartire da un uomo, da ogni uomo, per ristabilire legami, per ritrovare la fiducia.