Meeting Rimini: Colao (Mitd), “non lasciare indietro nessuno. Transizione digitale può diventare orgoglio nazionale”

(Da Rimini) “La transizione digitale dovrà essere inclusiva. E diventerà un orgoglio per il nostro Paese solo se riguarderà tutti, senza lasciare indietro nessuno”. L’ha detto il ministro per la Transizione tecnologica e l’innovazione digitale (Mitd), Vittorio Colao, intervenendo oggi pomeriggio al Meeting di Rimini in collegamento video alla tavola rotonda condotta da Giorgio Vittadini su “Italia 2021: che cosa vuol dire innovare”.

“Competenze e formazione – ha aggiunto il ministro – sono il cuore del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Siamo chiamati a vincere le resistenze, quella parte di regole e di complicazioni burocratiche e di difficoltà a innovare che oggi non servono più, e ad avere attenzione alle disuguaglianze”. D’altronde, ha aggiunto Colao, “il Piano va gestito secondo tre modelli predefiniti: quello politico del governo che ha ottenuto le risorse. Poi il modello di coordinamento tra i vari ministeri. Il terzo modello è quello diffuso sul territorio. Tutti siamo chiamati a rispettare target e tempi”. “Siamo tutti sulla stessa barca – ha proseguito il ministro -. Le opportunità ci sono, ma siamo chiamati a equipaggiare tutti quanti. Ecco perché la parte della formazione sarà così importante, così come l’investimento sulle competenze, sulle persone e sul Paese. Su questo versante ci saranno 30 miliardi disponibili”.

Poi una previsione che sa di impegno. “Se facciamo bene questa parte di lavoro, staremo bene per i prossimi vent’anni”. In sintesi, “l’innovazione digitale – ha detto ancora il ministro – è tutto ciò che può cambiare in meglio la vita delle persone. È anche sviluppare prodotti e servizi in maniera innovativa. Alla base ci vogliono una grandissima competenza tecnica in grado di mostrare qualcosa che prima non c’era, e il desiderio di lasciare qualcosa alle generazioni successive. Il Pnrr può essere la stessa occasione che capitò a chi ci ha preceduto negli anni 50 e 60. La transizione digitale e quella ecologica potranno essere utili per un rilancio etico dell’economia”.